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Commissioni carte di credito e bancomat: Bruxelles taglia i costi ma scoppia la polemica
martedì 15 aprile 2014, di
Commissioni carte di credito e bancomat, il percorso di riduzione imposto da Bruxelles compie un altro passo in avanti. Lo scorso 3 aprile, infatti, il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura la normativa che uniforma le cosiddette “commissioni interbancarie multilaterali”.
Come cambiano le commissioni per carte di credito e bancomat
Al di là dei tecnicismi, ciò significa molto semplicemente voler imporre un tetto nei 28 Paesi Ue dello 0,3 per cento sui pagamenti con carta di credito e dello 0,2 per cento su per le transazioni con carte di debito. Una strategia non solo pensata per diffondere ulteriormente i mezzi di pagamento elettronici – per il cui utilizzo l’Italia è ancora drammaticamente indietro – ma anche per alleggerire un costo che grava sui rivenditori europei dotati di dispositivo Pos. Ma di che cifra parliamo, esattamente? Circa 10 miliardi di euro ogni anno: una somma spropositata alla quale l’Ue sembra finalmente decisa a dare una bella sforbiciata.
La lotta tra banche, circuiti delle carte di pagamento e associazioni dei consumatori
Una decisione che non ha lasciato certamente indifferenti coloro che lucrano sulle suddette commissioni, ovvero le banche e i circuiti leader in Europa nelle carte di pagamento (Mastercard in primis). La loro posizione, ovviamente, è quella che con questi tagli si ritroveranno costretti a compensare le minori entrate aumentando i costi a carico dei clienti. Di tutt’altro avviso le associazioni dei consumatori (in particolare l’europea Beuc, che ne riunisce al suo interno ben 44) le quali sottolineano come, in questo modo, saranno eliminate la maggior parte delle commissioni, ad esempio quelle applicate ai pagamenti online per gli acquisti dei biglietti per i viaggi o per gli eventi. L’italianissima Altroconsumo, dal canto suo, ha posto l’accento sull’effetto anticoncorrenziale di queste commissioni: una volta ridotte ne guadagneranno sia i consumatori che la diffusione stessa dei pagamenti elettronici in generale. Il Beuc, infatti, ha reso noti alcuni i dati che spiegano come nei Paesi dove le commissioni non esistono (o sono molto ridotte) la moneta elettronica sia utilizzata dalla maggior parte dei cittadini, anche per pagare piccole somme di denaro.
Insomma, sia i consumatori che i rivenditori puntano il dito contro le banche e le società delle carte, che starebbero cercando di fare muro proprio per evitare il possibile ingresso nel mercato di altri operatori in grado di offrire servizi di pagamento più economici di quelli attualmente disponibili.