Home > Altro > Archivio > Certificates come risposta alla bassa volatilità: i consigli di Davide Biocchi

Certificates come risposta alla bassa volatilità: i consigli di Davide Biocchi

martedì 21 novembre 2017, di Flavia Provenzani

Lo strumento dei Certificates è ogni giorno più chiacchierato nei salotti della Finanza e tra i trader italiani e internazionali. Come davanti ad ogni novità, tuttavia, il trader può trovarsi spiazzato.

I certificati sono uno strumento interessante che offre “rendimenti interessanti in cambio di rischi sufficientemente contenuti, un’ottima alternativa a tipologie di investimenti che attualmente non rendono quasi più” secondo Davide Biocchi, noto volto del trading italiano che opera da 20 anni sui mercati.

Quali sono i consigli che daresti all’investitore che si approccia per la prima volta al trading con i certificati?
“I certificati, soprattutto da un po’ di tempo a questa parte - da quando la volatilità dei mercati si è ridotta tanto e da quando è diventato difficile trovare rendimento anche sulle obbligazione e i titoli di Stato, perché anche lì oramai siamo vicini quasi allo zero - sono diventati un’importante diversificazione. Danno l’opportunità di ottenere del rendimento, magari più interessante, in alcuni casi prendendo dei rischi in più, evidentemente, ma in altri anche avendo contesti sufficientemente protetti.
Il consiglio operativo è sempre quello di leggere bene i prospetti informativi perché c’è scritto tutto, bisogna avere però la pazienza di leggerli con attenzione.

Una volta fatto questo, andare a ricercare quello che più si avvicina al proprio profilo di investitore, tenendo conto che sono strumenti derivati e quindi comunque serve un profilo di rischio alto per investire, anche se a volte il rischio reale che poi si corre comprando questo strumenti non è sempre detto che sia così “pesante”. Ci sono dei certificates che offrono rendimenti interessanti in cambio di rischi sufficientemente contenuti e che sono un’ottima alternativa a tipologie di investimenti che attualmente non rendono quasi più.”

E che altra alternativa possiamo trovare ad un ambiente di bassa volatilità oltre ai certificati?
“Quello che sta succedendo, ce lo sta la realtà di quello che ci sta intorno, è che pian piano si assiste ad un po’ di uscita di liquidità dal mercato obbligazionario che viene travasata a un mercato azionario che, sotto un certo aspetto a causa di quel doping finanziario causato dal quantitative easing, da questa iniezione enorme di liquidità da parte della banche centrali, ha portato a delle anomalie sul mondo azionario.

Oggi le azioni crescono giustamente perché l’economia cresce, purtroppo il doping le ha fatte salire anche prima quando invece fisiologicamente sarebbero dovute scendere. C’è un po’ di titubanza ma ormai per trovare un rendimento un pochino della liquidità depositata nei forzieri del bund tedesco, o comunque investita in titoli di stato, deve fuoriuscire per andare cercare rendimenti più importanti proprio magari nel mercato azionario che per ora sta restituendo un andamento piuttosto lineare e al rialzo.”

Cosa risponderesti a chi continua a dire che siamo in una bolla speculativa pronta a scoppiare?
“Che forse la bolla speculativa vera può essere sulll’obbligazionario, un obbligazionario che sta dove sta, che ha assorbito e drenato molta liquidità ed è schiacciato lì, in questa situazione. Mentre sull’azionario, la bolla speculativa non c’è in questo momento, nel senso che è ancora accompagnato da una crescita dell’economia. Più che bolla speculativa, direi che questi sono gli effetti a lungo termine, che ancora non conoscevamo, causati proprio da quel doping finanziario che va sotto il nome di quantitative easing (aiuto quantitativo) che altro non è che un’immissione di liquidità nel sistema che le banche centrali erogano per lungo tempo e poi pian piano devono drenare via. Questo drenaggio va sotto il nome di tapering.”

Draghi ha annunciato (in occasione della conferenza stampa di ottobre) che da gennaio inizia questo tapering.
“Draghi è stato un po’ vago. Ovviamente si sa che prima o poi ci deve essere il tapering, però credo che la realtà contraddistinta in questo momento dai tassi bassi continuerà ancora a lungo e che magari assisteremo anche ad un tapering molto lento. Ma ogni cosa che vogliamo monitorare da questo punto di vista non potrà prescindere dall’andamento dell’inflazione core, ovvero quella senza la componente di cibo e energia, che è ancora assolutamente lontana da quel 2% che è il target della BCE.
Draghi si è sbilanciato dicendo che questa inflazione a breve potrebbe addirittura scendere un po’.

La BCE si è comportata molto bene quando si trattava di contenere la troppa crescita dell’inflazione. Adesso deve dimostrare di essere in grado invece di crearne un po’, anche un po’ artificialmente - per questo fa il QE - per cercare di aiutare l’economia in generale.

Ci vorrà del tempo, bisogna dare all’economia europea il tempo di salire. In questo particolare contesto ha grande importanza il cambio euro dollaro perché un euro troppo forte non aiuta le esportazioni dei prodotti europei che sono creati in euro. Ci vuole che l’euro si mantenga - probabilmente, così dice Draghi - sotto l’1,20, lo ha già detto in più occasioni.”

A proposito di EUR/USD: dove chiuderà il cambio euro dollaro alla fine dell’anno?
“Un momento che consulto la mia sfera (ride, ndr).
Se Draghi darà seguito a quello che ha dichiarato anche a settembre, probabilmente la BCE sarà attenta che l’euro tenda a non schizzare troppo oltre l’1,20. Mi aspetto che l’euro possa essere contenuto tra 1,15 e 1,20, ovviamente il mercato poi è lì per sorprenderci.”

Grazie mille.
“Grazie a te e un saluto a tutti.”

Davide Biocchi partecipa alla tavola rotonda “Live trading con i migliori professionisti” in occasione dell’ITForum Milano del 23 novembre 2017.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.