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Brexit, AllianceBernstein: “Tanto rumore per nulla…”
venerdì 31 marzo 2017, di
La Brexit è una grande sfida che comporta molte problematiche, ma secondo Darren Williams e Tawhid Ali, rispettivamente european economist e european equities portfolio manager di AllianceBernstein, sarà difficile vedere i primi significativi passi nel breve termine.
Lo scorso 29 marzo, la premier britannica Theresa May ha attivato l’Articolo 50 dando ufficialmente il via alla Brexit. A nove mesi dal referendum del 23 giugno 2016 inizia così nel concreto l’abbandono da parte del Regno Unito all’Unione Europea.
Una scelta quella del popolo britannico che secondo Williams e Ali darà il via a lunghe trattative in quanto, come in ogni divorzio che si rispetti, bisognerà capire quale sarà il conto che Londra dovrà pagare per poter separarsi da Bruxelles.
Anche se il tema è di grande delicatezza e importanza, per Williams e Ali difficilmente si potranno vedere passi avanti significativi prima delle elezioni in Germania in programma il prossimo 24 settembre, considerate una sorta di spartiacque assieme alle presidenziali di aprile in Francia.
Brexit: per AllianceBernstein (al momento) tanto rumore per nulla
Dalla nascita dell’Unione Europea, la Brexit rappresenta il momento di maggior crisi a cui Bruxelles è stata sottoposta. Il popolo britannico ha scelto la separazione, con la firma dell’atto ufficiale da parte della May che ha dato il via ai lavori.
Da qui fino al marzo 2019 saranno molti e delicati gli argomenti che il governo di Londra e l’Unione Europea dovranno affrontare. Il sentore è che Bruxelles non farà nessuno sconto verso chi ha deciso di andarsene.
Secondo gli esperti della AllianceBernstein, il Regno Unito con ogni probabilità potrebbe mettere in secondo piano il tema dell’accesso al mercato unico, puntando invece con più forza alla sovranità popolare e all’immigrazione.
Resta da capire, però, quali saranno le implicazioni per i singoli settori.
Un buon esempio è il comparto automobilistico: le società hanno una catena di approvvigionamento globale e una crepa nell’ingranaggio potrebbe avere effetti importanti in un business con margini risicati.
In questo senso sarà interessante vedere quali tariffe saranno imposte e se ci saranno degli spostamenti degli impianti produttivi. Focus anche sulla reazione dei consumatori: la loro fiducia resisterà con l’incedere dell’inflazione o la decisione sarà un taglio dei consumi?
Temi spinosi questi ma che per Williams e Ali non saranno presi in considerazione nell’immediatezza, con gli investitori che tra breve, superato questo momento di onda emotiva, torneranno a pensare alle preoccupazioni più immediate.
Tanto clamore, ma nulla di serio per i mercati nel breve termine. Presto gli occhi degli investitori torneranno a concentrarsi sulle vere preoccupazioni, ovvero il salire dell’inflazione nel Regno Unito e la conseguente reazione della Bank of England, le elezioni presidenziali francesi, il deterioramento dello scenario politico italiano e la resistenza della Banca centrale europea alle pressioni dei falchi per l’avvio del cosiddetto tapering.
Tanto rumore per nulla quindi a sentire l’analisi di Williams e Ali, con la Brexit che secondo i due darà molti grattacapi a Bruxelles, ma i nodi più importanti non saranno con ogni probabilità affrontati nel breve termine.