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Brexit costa all’UE €12 miliardi l’anno, tagli al bilancio “necessari”

mercoledì 28 giugno 2017, di Flavia Provenzani

La Brexit costerà circa 12 miliardi all’anno all’Unione Europea.

L’uscita del Regno Unito dall’UE probabilmente costringerà l’Unione a rivoluzionare gli obiettivi del progetto europeo, una rivoluzione che necessariamente dovrà includere tagli ingenti al bilancio. È questo il messaggio condiviso dal capo della Commissione bilancio dell’UE, Günther Oettinger, nella giornata di mercoledì.

Brexit: uscita Regno Unito costa all’UE 12 miliardi l’anno

Oettinger ha avvertito che l’uscita del Regno Unito dall’UE, prevista per il 2019, porterà ad un buco tra i 9 e i 12 miliardi di euro nel bilancio dell’Unione Europea da 150 miliardi di euro l’anno.

"Se l’Europa deve affrontare nuove sfide, il denaro deve arrivare da qualche parte",

ha dichiarato Oettinger.

"Possiamo spendere meno o trovare nuovi ricavi. Scelte difficili dovranno essere fatte",

si legge nel documento redatto da Oettinger e Corina Creţu, commissario per la politica regionale.

Brexit: anche effetti positivi sul bilancio UE

Ma ci sono anche dei vantaggi per l’Unione Europea: l’uscita del Regno Unito eliminerà gli sconti distorti di cui la Gran Bretagna ha beneficiato fino a ora, aprendo la strada ad un’ampia revisione del processo di bilancio dell’UE. L’operazione permetterà inoltre alla Commissione di reindirizzare i fondi verso le attività politiche che sottolineeranno una maggiore integrazione e cooperazione tra i 27 paesi rimanenti dell’UE, in particolare in materia di sicurezza e difesa.

Ciò potrebbe aiutare il blocco europeo a capitalizzare sulla scia del momento politico inaugurato dall’elezione del presidente francese Emmanuel Macron e da altri leader pro-UE.

Il bilancio dell’UE è fissato in un quadro finanziario pluriennale, con i dati più recenti che parlano di circa 1 trilioni di euro complessivi nel periodo 2014-2020. Il bilancio annuale, compreso tra 140 miliardi e 150 miliardi di euro l’anno, rappresenta circa l’1 per cento del PIL collettivo dell’UE, di cui l’80 per cento è finanziato direttamente dai paesi dell’UE.

UE: tagli necessari, ma dove?

Oltre il 70 per cento del bilancio UE attualmente è destinato allo sviluppo dell’area e alle politiche agricole. Nonostante vi sia un consenso generalizzato tra i leader dell’UE sulla necessità di intraprendere nuove iniziative di investimento per la sicurezza, la difesa, l’immigrazione e altre priorità, non c’è accordo su dove andare a tagliare sui programmi esistenti per liberare i fondi utili alla causa.

Il documento pubblicato oggi non cerca di risolvere questo dibattito politico, ma di definire i parametri di una discussione tra i commissari che intensificheranno il loro lavoro sul nuovo quadro finanziario pluriennale, che ora si prevede verrà pubblicato nel 2018.

"Come cambierà il bilancio - e per cosa verrà utilizzato - dipende da quale futuro vogliamo per la nostra Unione e sul grado di ambizione",

leggiamo all’interno del documento.
Il contenuto non specifica come l’UE dovrebbe riempire il buco di bilancio che causerà la Brexit.

"Ci sfugge l’impatto finanziario della Brexit",

ha rivelato un funzionario della Commissione, spiegando che molto dipenderà dall’assetto finanziario concordato tra l’UE e il Regno Unito prima della Brexit effettiva. Secondo alcune stime, il debito finanziario del Regno Unito verso l’UE potrebbe essere di 60 miliardi di euro o più.

Fonte: Polito.eu

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