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Bilancio Fed: taglio del 50% per Alliance Bernstein, si parte a fine anno

lunedì 10 aprile 2017, di Flavia Provenzani

Il taglio al bilancio della Federal Reserve, banca centrale degli Stati Uniti, sarà del 50% e avrà inizio a fine 2017, secondo il senior economist per gli Stati Uniti di Alliance Bernstein, Eric Winograd.

Gli ultimi verbali del FOMC circa la riunione di politica monetaria di marzo hanno mostrato la view della commissione sulla necessità di procedere con la normalizzazione del proprio bilancio in modo graduale, alleggerendolo.

Bilancio Fed: al via il taglio

I contenuti delle minute hanno reso nota la volontà del FOMC di ridurre l’investimento dei titoli di Stato USA e nei titoli garantiti da ipoteca (noti anche come mortgage-backed securities), attualmente presenti in grandi quantità all’interno del portafoglio della Fed, frutto degli acquisti durante la politica di stimolo per salvare l’economia statunitense dallo stato di recessione.

Taglio al bilancio Fed: i punti da chiarire

Tuttavia, non sono ancora chiare le modalità con cui la Fed ha intenzione di ridurre il proprio bilancio.

La tempistica è il primo punto da chiarire. Qualche investitore sperava in indicazioni più precise. Parte del mercato si attende che il taglio del bilancio inizierà a fine 2017, mentre altri credono che la Fed voglia aspettare i primi mesi del 2018.
Secondo Alliance Bernstein, la Federal Reserve inizierà ad agire nel quarto trimestre 2017.

Da considerare, inoltre, il fattore prevedibilità, un altro obiettivo della Fed: la riduzione del bilancio deve essere vista dal mercato come un non evento, il focus deve rimanere sul percorso di rialzo dei tassi di interesse. Per questo motivo la Fed ha espresso la necessità di attendere la normalizzazione dei tasso sia a buon punto prima di passare ad aggiustare il bilancio, così da avere un buon margine di manovra sia al rialzo che al ribasso.
L’atto di normalizzazione del bilancio della banca centrale più grande del mondo sarà lento, graduale e poco impattante, secondo la volontà della Fed.

Altro fattore ancora in dubbio riguarda l’ordine di scaricamento degli asset in portafoglio e se la metodologia sarà contemporanea o sequenziale.
Per alcuni economisti i titoli garantiti da ipoteca potrebbero essere smaltiti prima rispetto ai Treasury, mentre per Alliance Bernstein le operazioni dovrebbero avvenire simultaneamente.

Non da ultimo, la portata del taglio al bilancio: gli analisti della Alliance Bernstein credono che la riduzione sarà del 50%, ovvero della metà rispetto agli attuali 4.000 miliardi di dollari. Il titola a fine operazione, tuttavia, rimarrà ancora a livelli più elevanti rispetto ai numeri pre-crisi del 2008.

C’è fretta per iniziare anche in vista della scadenza del mandato del presidente Janet Yellen e la nomina del nuovo. A riguardo, AB si interroga:

“Non è chiaro cosa rappresenterà, nel concreto, la luce verde al taglio degli acquisti: sarà un aiuto alla transizione o legherà le mani al nuovo numero uno? Ai posteri l’ardua sentenza.”

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