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Bernanke: la FED non cambia rotta. Avanti con il QE

mercoledì 22 maggio 2013, di Nadia Fusar Poli

Ben Bernanke, il presidente della Federal Reserve rassicura tutti: la politica di stimoli all’economia non sarà ridotta. Nonostante i recenti miglioramenti nel mercato del lavoro, la Federal Reserve deve proseguire gli sforzi di stimolo per evitare di mettere in pericolo la ripresa. Per Bernanke è dunque troppo presto per archiviare il Quantitative Easing, il programma di stimolo monetario della banca centrale, o alzare i tassi di interesse, e sottolinea che le politiche della FED stanno "fornendo benefici significativi". Pur riconoscendo i rischi legati ad una politica aggressiva (con tassi di interesse ai minimi storici), un cambio di rotta potrebbe essere pericoloso.

Dopo i dati economici incoraggianti recentemente pubblicati dagli Stati Uniti, in gran parte legati al settore immobiliare e al mercato del lavoro, le voci (e la speculazione) circa la possibilità che la FED potesse presto mettere un freno alla politica monetaria super-accomodante - che ha contribuito ad aumentare la liquidità nei mercati finanziari negli ultimi anni - si erano intensificate.

La Banca Centrale sta continuando il suo programma di acquisto di titoli, pari a $85 miliardi ogni mese, al fine di incoraggiare i prestiti e stimolare la ripresa economica degli Stati Uniti. Anche se diversi indicatori economici sono migliorati, l’economia americana non sta registrando tassi di crescita particolarmente elevati e la disoccupazione si mantiene ancora al di sopra del 7 per cento, nonostante le consistenti flessioni negli ultimi mesi.

Mantenere i tassi di interesse bassi per un lungo periodo potrebbe compromettere l’equlibrio del sistema finanziario, ma Bernanke ha avvertito: un cambiamento nella politica monetario in questo particolare momento storico-economico, non è una strada praticabile. Il rischio di un rallentamento o persino di una interruzione della ripresa economica, così come di un ulteriore declino del l’inflazione, aumenterebbe sensibilmente.

Dopo le dichiarazioni di Bernanke, i mercati azionari europei e statunitensi hanno reagito positivamente facendo registrare significativi rialzi. In Europa, l’indice FTSE 100, che ha chiuso Martedì al livello più alto dalla fine del 1999, è cresciuto dello 0,8 per cento, portandosi a 6.856, mentre il DAX tedesco è salito dello 0,9 per cento, a 8.549. Il CAC-40 in Francia è cresciuto dello 0,4, toccando quota 4.053. Negli Stati Uniti, il Dow Jones è cresciuto dello 0,7 per cento, a 15.501, mentre il più ampio indice S&P 500 è salito dello 0,8 per cento, attestandosi a 1.683.

Bernanke sta conducendo lo stimolo economico più aggressivo nella storia centenaria della Fed, nel tentativo di stimolare la crescita e ridurre il tasso di disoccupazione. L’obiettivo finale è stimolare una progressiva ripresa dell’economia, risollevando il paese dalla recessione più lunga e profonda dai tempi della Grande Depressione.

Fonte: bloomberg.com

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