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Banche e rischio Brexit: verso lo stress test della BoE su Barclays, HSBC & Co.
lunedì 27 marzo 2017, di
La Bank of England (BoE) ha fatto sapere che sottoporrà alcune delle principali banche private britanniche - tra cui Barclays, Royal Bank of Scotland (RBS) e HSBC - ad uno stress test con l’obiettivo di saggiare la capacità di risposta del settore bancario ai pericoli connessi alla Brexit. I risultati saranno resi noti nell’ultimo quadrimestre del 2017.
Il prossimo 29 marzo il governo britannico guidato da Theresa May invocherà definitivamente l’art. 50 del TUE; l’azione sancirà l’inizio ufficiale del negoziato sulla Brexit. Per la BoE il recesso dall’UE potrebbe rivelarsi potenzialmente problematico per il sistema finanziario britannico. È questa la ragione che ha spinto l’istituto guidato da Mark Carney a sottoporre le principali banche britanniche a uno stress test che prevede uno scenario macroeconomico fuori controllo.
Per la BoE si rende necessario, oggi più che mai, intensificare gli stress test di routine in quanto la Brexit porta con sé più incognite che certezze. Il che non significa affermare che la Brexit sarà per forza un evento traumatico quanto scongiurare che lo diventi a causa dell’impreparazione. Le banche sottoposte a stress test sono chiamate ad un cambiamento di business. Ogni strategia dovrà essere aggiornata agli indicatori forniti dalla BoE. L’obiettivo è capire se le banche hanno i requisiti adatti per resistere alla separazione dal mercato unico.
BoE: obiettivo stress test è farsi trovare pronti alla Brexit
Il prossimo 29 marzo Theresa May invocherà ufficialmente l’art. 50 del TUE dando il via ai negoziati che in un paio d’anni porteranno verosimilmente la Gran Bretagna fuori dall’UE. Un processo che da mesi in molti definiscono come potenzialmente apocalittico.
Lungi dal ritenere la Brexit un processo distruttivo per il tessuto economico britannico, è opportuno rammentare che la BoE qualche rischio lo mette in conto. È per questa ragione che l’istituto guidato da Mark Carney ha deciso sottoporre alcune delle più importanti banche del Paese ad un stress test pensato per saggiare le capacità di resistenza del settore finanziario britannico allo shock del recesso.
Naturalmente, lo stress test tiene conto anche dei cambiamenti economici internazionali, considerando che il confine del business britannico con la Brexit si estenderà giocoforza ai quattro angoli del globo. Oltre alle già citate Barclays, RBS e HSBC, le altre banche oggetto del test sono Lloyds Banking Group Plc, Nationwide Building Society, Santander U.K. Plc and Standard Chartered Plc.
Come riportato dalla BoE, lo stress test prevede uno scenario macroeconomico contraddistinto da un calo della crescita del 2.4%, disoccupazione vicina al 9.4% e un tasso d’inflazione del 5%. L’obiettivo della BoE è testare la reattività delle banche in un momento di alta incertezza come quello si presume si verificherà nel post-Brexit.
L’importanza dello stress test è dato dal fatto che lo scenario disegnato dalla BoE trascende il ciclo economico. Come ha di recente sottolineato l’OCSE, le prospettive economiche della Gran Bretagna sono buone. Se, tuttavia, aggiungiamo all’equazione la x della Brexit, lo scenario tende a complicarsi. Da qui lo stress test.
La BoE si aspetta che le banche siano in grado di cambiare modello di business nel caso l’impatto della Brexit fosse tale da minarne il capitale. Lo stress test prevede un ambiente fatto di bassa crescita, tassi di interesse di poco superiori allo zero e costi decisamente alti. La Brexit richiederà alle banche al contempo elasticità (per adattarsi al nuovo scenario macro) e resilienza.