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BCE taglierà i tassi con pericolo deflazione secondo Ubs
lunedì 4 novembre 2013, di
La scorsa settimana è stata caratterizzata dal crollo dell’euro sui mercati valutari, a seguito della comunicazione del preocupante dato sull’inflazione nell’eurozona, scesa sui livelli più bassi degli ultimi due anni. I prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,7% a ottobre, ben al di sotto delle attese e del target della BCE (2%). La scarsa crescita, le finanze pubbliche sotto pressione e la disoccupazione dilagante sono ora accompagnati anche da un’inflazione molto bassa, che fa aumentare i timori di pericolose spirali deflazionistiche. Il pericolo è troppo grande per essere ignorato. A questo punto il mercato sta iniziando a scommettere su una pronta reazione della BCE, che potrebbe abbassare il costo del denaro già con la riunione di giovedì 7 novembre.
Ne è praticamente convinta Ubs, che si aspetta subito una manovra monetaria correttiva ultraespansiva dell’Eurotower per allontanare rapidamente lo spettro della deflazione. Secondo quanto affermato da Reinhard Cluse, analista finanziario della banca d’affari elvetica, la BCE taglierà i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento di 25 punti base allo 0,25%, aggiornando così nuovi minimi storici per il costo del denaro nell’area euro. L’esperto di Ubs ritiene che Mario Draghi abbasserà anche il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale di 50 punti base allo 0,5%, mentre il tasso sui depositi resterà invariato allo 0%.
Alla Ubs, però, non escludono a priori che la BCE possa rimandare l’haircut dei tassi. La decisione potrebbe slittare a dicembre, nel caso in cui il Comitato di politica monetaria dell’Eurotower riterrà più opportuno attendere le nuove previsioni macroeconomiche agli inizi del prossimo mese e magari anche l’impatto dell’aumento dell’Iva in Italia, che finora non ha sortito gli effetti attesi dagli economisti (l’inflazione in Italia è scesa sui minimi degli ultimi 4 anni). Cluse ricorda anche che la BCE ha finora mostrato sempre una tolleranza piuttosto alta per un’inflazione bassa. Secondo l’esperto sarebbero, invece, poco probabili le ipotesi di un terzo round della LTRO o il taglio del tasso sui depositi su valori negativi. Bnp Paribas, Société Générale e Jp Morgan non si aspettano un taglio dei tassi prima del meeting di dicembre.