BCE: bilancio può aumentare di 1.000 miliardi, ma la Bundesbank frena gli entusiasmi

Durante la conferenza stampa di giovedì pomeriggio, che ha fatto seguito alla decisione del Consiglio Direttivo della BCE di lasciare i tassi di interesse invariati allo 0,05%, il governatore Mario Draghi ha aperto alla possibilità di aumentare il bilancio dell’istituto di Francoforte di mille miliardi di euro riportandoli sui livelli di inizio 2012. Una mossa così espansiva potrebbe avere un buon impatto sull’andamento della fragile economia dell’eurozona e fornire nuovi spunti ribassista sul cambio dell’euro.

Tuttavia, Jens Weidmann - a capo della Bundesbank e membro “falco” nel board dell’Eurotower – ha subito frenato gli entusiasmi dichiarando che l’aumento del bilancio della BCE di mille miliardi è solo “un’aspettativa e non un obiettivo”. La Buba, dopo aver appoggiato malvolentieri una serie di manovre monetarie ultra-espansive di Draghi per favorire il rilancio del credito e dell’economia reale, sembra voler portare avanti una linea dura per prevenire il rischio di monetizzazione dei debiti sovrani nell’eurozona con misure monetarie non convenzionali. All’interno del board della BCE resta sempre aperto il dibattito sull’acquisto di titoli di stato e corporate bond.

Si tratta del tanto agognato piano di quantitative easing, un programma di acquisto di asset che però i tedeschi guardano in cagnesco in quanto potenzialmente in grado di alimentare il debito pubblico dei paesi europei meno virtuosi con rischi sulla stabilità finanziaria dell’area euro. Draghi, però, vuoler riportare a tutti i costi il tasso di inflazione vicino al target del 2% della BCE. Si sono già schierati a favore del QE alcuni membri del Consiglio Direttivo dell’Eurotower, come Benoit Coeuré, Luc Coene e Christian Noyer. Il primo passo sarebbe l’espansione del bilancio della BCE, fino ai 3.000 miliardi di euro di asset in portafoglio (come a marzo 2012), ma i potenti tedeschi sono pronti a fare ostruzionismo.