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BCE, Draghi: inizio col botto. L’arma (vincente) dei tassi
venerdì 4 novembre 2011, di
BCE, DRAGHI. Sembra che non gli sia servito molto per adattarsi al nuovo ruolo e sentirsi a proprio agio nelle nuove vesti, quelle di presidente della BCE. Mario Draghi, succeduto a Jean Claude Trichet, nella sua prima dichiarazione, l’annuncio dei tassi dio interesse, quale capo della banca centrale, ha sorpreso i mercati con un inaspettato taglio di 25 punti base, il primo della zona euro da più di 18 mesi. Quando si dice iniziare con il botto!
Con una decisione unanime, i funzionari della BCE, andando contro tutte le attese e i pronostici, hanno espresso, mediante votazione, la volontà di tagliare il tasso di interesse di riferimento dall’ 1,50% all’ 1,25%. Mentre è vero che molti si aspettavano una sorta di allentamento da qualche parte, nella politica monetaria della BCE, pochi credevano, e ancora meno avrebbero scommesso, che la BCE avrebbe tagli i tassi così presto, nell’era Draghi. La BCE ha colto quasi tutti di sorpresa sfidando, e deludendo, le aspettative degli economisti.
Nella sua conferenza stampa, seguita all’annuncio del tasso, Draghi aveva poche cose positive da dire sull’economia. Nel contesto attuale, e nel modo in cui si dipanano gli eventi, egli vede una "lieve recessione", che incombe dietro l’angolo. Nuvole nere si stanno addensando all’orizzonte? Draghi ha anche affermato che la banca centrale probabilmente dovrà rivedere le sue previsioni di crescita verso il basso quando sottoporrà le sue nuove proiezioni di crescita, il mese prossimo.
Ma in realtà, possiamo biasimarlo per essere così pessimista? I recenti dati che provengono dalla zona euro non sono esattamente ottimistici e non lasciano belle speranze. Nel solo mese di ottobre, sono stati diffusi reports piuttosto piatti e anemici. L’industria manifatturiera ha registrato il suo terzo declino mensile e la disoccupazione tedesca è salito per la prima volta in oltre due anni. Da questo punto di vista l’economia europea potrebbe essere un’ottima candidata a ricevere ulteriori misure di stimolo, nei prossimi mesi. Ma dal momento che Draghi non sembrare troppo entusiasta all’idea di acquistare obbligazioni a tassi debitori più bassi e rilanciare l’economia, il taglio dei tassi di interesse sarà probabilmente l’ arma privilegiata della BCE.
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Draghi ha definito il programma di acquisto di bond della BCE come "temporaneo" e "limitato", aggiungendo che sarà probabilmente utilizzato solo per sostenere le sue decisioni sui tassi. Questo potrebbe essere un segno che Draghi continuerà ad utilizzare le regolazioni del tasso di interesse come la sua prima linea di difesa.
Alcuni analisti sostengono che potremmo anche entrare nel 2012 con il tasso di interesse di riferimento all’ 1,00%. In pratica, un’ inflazione così alta, attualmente ancora al 3,0%, un punto percentuale sopra il target della BCE, non dovrebbe scoraggiare e fermare la BCE, impedendole di tagliare di nuovo i tassi. Draghi ha reso abbastanza chiaro l’idea che la banca centrale dà la priorità alla crescita economica rispetto alle (pseudo)minacce inflazionistiche.
Cambiamenti nei tassi di interesse non avvengono spesso, e quello visto ieri è il tipo di sviluppo che potrebbero avere effetti a lungo termine sull’euro. Anche se potrebbe non sembrare molto, l’imprevisto calo dello 0,25% dei tassi di interesse potrebbe indurre gli investitori a scaricare lentamente l’euro e a cercare beni ad alto rendimento su un periodo esteso di tempo.
L’unica cosa che potrebbe incrementar il valore della moneta unica in questo momento è la speranza che il pacchetto di salvataggio UE sarà finalmente appianato. Ma una volta che tutto questo clamore sarà scemato e verrà definitivamente meno (possibile?), cosa potrà sostenere l’euro?