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Gentiloni vuole lo yoga nelle scuole, insegnanti divisi
giovedì 2 novembre 2017, di
L’insegnamento dello yoga arriva nelle scuole italiane? Probabile, visto che la conferma di questa ipotesi arriva dallo stesso presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
“Cercheremo di capire se sia possibile inserire lo yoga a scuola, nelle ore di educazione fisica”, ha dichiarato Gentiloni, aggiungendo che si potrebbero coinvolgere anche le “istituzioni qualificate indiane”.
Tra le proposte del Governo PD questa è decisamente la più “bizzarra”, tant’è che in poche ore molti insegnanti si sono scagliati contro le parole del primo Ministro. Secondo alcuni esperti, infatti, lo studio di questa disciplina contrasta con lo stesso concetto di “educazione motoria”.
Agli entusiasmi della comunità indiana in seguito alla proposta avanzata da Gentiloni, quindi, si contrappongono le polemiche degli insegnanti italiani, specialmente quelli di educazione fisica, troppo spesso dimenticati dalle istituzioni. Vediamo quali sono le opinioni dei due “schieramenti” in merito a questa “bizzarra” proposta.
Perché lo yoga va introdotto nelle scuole
Nel corso del suo viaggio istituzionale in India, il premier Gentiloni si è congratulato con il primo ministro indiano - Nerendra Modi - per la sua decisione di istituire la “Giornata internazionale dello yoga” che in tutto il mondo si festeggia il 21 giugno.
Il premier ha anche firmato due protocolli d’intesa al fine di introdurre questa tecnica orientale anche nelle scuole italiane, coinvolgendo le istituzioni qualificate.
Il sostegno per questa proposta è arrivato dal presidente della Federazione italiana educatori fisici - Giuseppe Cindolo - il quale ha dichiarato che è arrivato il momento che l’educazione motoria debba “avere una svolta”, con la figura dell’insegnante che deve essere la prima ad essere aggiornata.
Cindolo coglie l’occasione per andare contro gli insegnanti di educazione fisica, per lui non adeguatamente preparati sulla didattica dell’insegnamento, ossia lo “studio che regola la crescita muscolare dell’individuo”.
Come si può insegnare nelle scuole medie e superiori e non sapere cosa succede a 15 anni nel corpo umano? Secondo Cindolo la lotta per trasformare l’ISEF in facoltà di scienze motorie sta portando alla perdita delle nozioni della pratica didattica e della tecnica che prima venivano insegnate proprio negli ISEF.
Ecco perché la proposta di Gentiloni non dispiace alla Federazione rappresentata da Cindolo, il quale si è detto pronto per incontrare il premier per far sì che lo yoga venga fatto conoscere ai ragazzi e introdotto “nell’aggiornamento degli insegnanti”.
Perché lo yoga non va introdotto nelle scuole
Contro la proposta del premier si è scagliato il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, l’onorevole Simona Valente. Le parole del premier infatti non solo sono assurde e non rispecchiano il sistema scolastico italiano ma sono persino offensive contro una categoria di insegnanti - quelli di educazione fisica - per i quali il Governo “non ha fatto nulla”.
“Prima di fare annunci nelle sue visite all’estero, Gentiloni dovrebbe informarsi su quello che accade in Italia”, ha dichiarato la Valente, aggiungendo che sarebbe più giusto prevedere la presenza di diplomati ISEF o laureati in Scienze motorie nella scuola primaria piuttosto che aprire le porte allo yoga.
Altro attacco alla proposta di Gentiloni arriva da Il Fatto Quotidiano, che ha intervistato la presidentessa del Centro studi per l’educazione fisica in Emilia Romagna - nonché insegnante di educazione fisica - Olga Cicognani.
Questa ha rilevato l’inutilità dello yoga nelle scuole, dal momento che nelle scuole durante le ore di attività motoria c’è movimento, poiché dopo le ore di lezioni i bambini hanno bisogno di “muovere gli arti, la schiena”. I ragazzi non hanno bisogno di rilassarsi, di “stare fermi”, senza contare poi che non ci sono docenti abbastanza formati da poter insegnare una tale disciplina.
Al momento quindi gli insegnanti sembrano divisi in merito a questa ipotesi; voi da che parte state? Esprimete un parere in merito partecipando alla discussione presente sulla nostra piattaforma MoneyTalks.