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Voucher Inps 2017: attivazione, regole e importo. Ecco la guida al lavoro accessorio

giovedì 23 febbraio 2017, di Anna Maria D’Andrea

Voucher Inps 2017: dalla loro introduzione ad oggi sono ancora in tanti a chiedersi quali sono le regole sull’attivazione, sugli importi e sui limiti di retribuzione del lavoro accessorio.

I voucher Inps sono ancora oggi uno dei metodi di retribuzione del lavoro accessorio maggiormente utilizzati e i dubbi maggiori arrivano al momento in cui ci si interroga su quale sia il limite d’importo e di utilizzo da parte del committente e del prestatore, ovvero quale sia la soglia massima entro cui un datore di lavoro può retribuire il lavoratore con i voucher e quale, invece, l’importo massimo di retribuzione che un lavoratore può ricevere tramite voucher Inps.

Molto probabilmente le regole sull’utilizzo dei voucher Inps saranno oggetto di ulteriori modifiche nel 2017: si tratta infatti di uno dei temi attorno a cui il Ministro del Lavoro Poletti ha annunciato di voler introdurre nuova regolamentazione: nell’occhio del ciclone gli importi massimi di utilizzo da parte del committente e il conseguente abuso da parte dei datori di lavoro per la retribuzione del lavoro occasionale accessorio.

Aggiorneremo la guida con tutte le novità che nel corso dell’anno saranno introdotte ma, intanto, cerchiamo di fare chiarezza su quali sono regole, limiti e importi dei voucher Inps 2017, dove acquistare e come fare per procedere con l’attivazione.

Voucher Inps 2017: cos’è il lavoro accessorio

I voucher Inps, come abbiamo specificato in precedenza, sono la forma di retribuzione introdotta per pagare le prestazioni di lavoro accessorio. Prima di scendere nel dettaglio in merito a regole, importi e attivazione dei voucher Inps 2017, cerchiamo di capire per quali tipologie di lavoro il committente (datore di lavoro) e il prestatore (lavoratore) possono avvalersi dell’utilizzo dei buoni lavoro.

Per lavoro accessorio si intende una particolare prestazione lavorativa non riconducibile a contratti di lavoro tipici in quanto sono svolta in modo saltuario. A livello normativo, il lavoro accessorio è stato introdotto con l’obiettivo di regolamentare quelle prestazioni lavorative che sono ad alto rischio di nero e illegalità, poiché non inquadrabili nelle classiche tipologie di lavoro subordinato.

Con il D.Lgsl. n. 81/2015 è stata eliminata la locuzione di occasionalità per quanto riguarda i lavori accessori, stabilendo quindi che possono essere retribuiti tramite voucher Inps tutte le tipologie di attività che si caratterizzano per essere discontinue e saltuarie.

Attualmente, il contratto di lavoro accessorio è largamente utilizzato e i voucher Inps sono utilizzati per la retribuzioni di prestazioni di lavoro agricolo, commerciale, turistico, dei servizi, della Pubblica Amministrazione. Al contrario, non si può ricorrere al lavoro accessorio e alla retribuzione tramite voucher Inps per appalti di opere e servizi.


Il settore dell’agricoltura è quello che, anche per il 2017, si è confermato come quello privilegiato per il ricorso a contratti di lavoro accessorio. In questo caso sono previste specifiche regole e limiti in merito ai lavoratori under 25 che frequentano la scuola e per le attività agricole svolte a favore di piccoli produttori agricoli che non possono essere svolte da persone iscritte nell’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.

Voucher Inps 2017: importo

La retribuzione del lavoro accessorio avviene tramite i voucher Inps, che sono dei buoni lavoro il cui importo è di tre tagli: 10, 20 e 50 euro. Quelli più utilizzati sono i voucher di valore nominale di 10 euro l’uno, utilizzati per la retribuzione di una singola ora lavorativa.

In ogni caso, dell’importo complessivo del voucher Inps di 10 euro non tutta la somma sarà incassata dal lavoratore: 7,50 euro è la retribuzione effettiva che il lavoratore percepirà per la prestazione oraria di lavoro accessorio mentre la restante quota, ovvero 2,50 euro viene in parte versata all’Inps come contributo per il lavoratore e in parte all’Inail come assicurazione contro gli infortuni.


In questo modo il datore di lavoro committente, oltre ad agire nella legalità, beneficia anche di una copertura assicurativa Inail, al pari del lavoratore, il quale, oltre al compenso non soggetto a tassazione, beneficia anche del versamento dei contributi all’Inps che andranno ad alimentare la sua posizione contributiva e potranno essere usati in futuro per la pensione.

Voucher Inps 2017: chi e quando può utilizzarli

Per l’utilizzo dei voucher Inps 2017 sono stabilite precise regole sui committenti, cioè i datori di lavoro accessorio e i lavoratori - prestatori che possono essere retribuiti in questa modalità.

I committenti che possono utilizzare i voucher Inps e che quindi possono impiegare prestatori di lavoro accessorio sono:

  • famiglie;
  • enti senza fini di lucro;
  • soggetti non imprenditori;
  • imprese familiari;
  • imprenditori agricoli;
  • imprenditori operanti in tutti i settori;
  • committenti pubblici.

I prestatori, ovvero i lavoratori che possono accedere al lavoro accessorio retribuito tramite voucher Inps 2017 sono:

  • pensionati
  • titolari di trattamento pensionistico in regime obbligatorio;
  • studenti nei periodi di vacanza, i giovani con meno di 25 anni di età, regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso l’Università o istituto scolastico di ogni ordine e grado. I giovani debbono, comunque, aver compiuto i 16 anni di età e, se minorenni, debbono possedere autorizzazione alla prestazione di lavoro da parte del genitore o di chi esercita la potestà genitoriale, per:
  1. “vacanze natalizie” il periodo che va dal 1° dicembre al 10 gennaio;
  2. “vacanze pasquali” il periodo che va dalla domenica delle Palme al martedì successivo il lunedì dell’Angelo;
  3. “vacanze estive” i giorni compresi dal 1° giugno al 30 settembre;
  • cassintegrati, titolari di indennità di disoccupazione ASpI, disoccupazione speciale per l’edilizia e i lavoratori in mobilità;
    lavoratori in part-time
  • i titolari di contratti di lavoro part-time;
  • inoccupati, titolari di indennità di disoccupazione, di disoccupazione speciale per agricoltura, lavoratori autonomi, lavoratori dipendenti pubblici e privati.
  • extracomunitari titolari di permesso di soggiorno (anche di studio). Il compenso da lavoro accessorio viene incluso ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, caratterizzandosi per la sua funzione esclusivamente integrativa.

Nel settore agricolo il lavoro accessorio è ammesso per:

  • aziende con volume d’affari superiore a 7.000 euro esclusivamente tramite l’utilizzo di specifiche figure di prestatori (pensionati e studenti con meno di venticinque anni di età);
  • aziende con volume d’affari inferiore a 7.000 euro che possono utilizzare qualsiasi soggetto in qualunque tipologia di lavoro agricolo, anche se non stagionale purché non sia stato iscritto l’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.

Voucher Inps 2017: regole, obblighi per il committente e limiti per il lavoratore

Per l’utilizzo dei voucher Inps 2017 da parte del committente e per la retribuzione del lavoratore prestatore di lavoro accessorio sono fissate specifiche regole all’art. 48 del D.Lgsl. 81/2015.

I compensi complessivamente percepiti dal lavoratore tramite voucher Inps non possono superare per il 2017, 7000 euro netti nel corso di un anno solare da parte di tutti i committenti. Le prestazioni rese nei confronti di imprenditori commerciali e liberi professionisti non possono superare 2.000 euro netti per ciascun committente, fermo restando il limite di 7.000 euro netti.

I lavoratori titolari di prestazioni a sostegno del reddito è fissato il limite economico di 3.000 euro complessivi all’anno.

Specifiche regole e obblighi anche per il committente di lavoro accessorio, ovvero per il datore di lavoro che si avvale dei voucher Inps per la retribuzione dei prestatori.

I datori di lavoro sono obbligati a comunicare alla Direzione territoriale del lavoro competente, prima dell’inizio della prestazione, attraverso modalità telematiche, compresi sms o posta elettronica, i dati anagrafici e il codice fiscale del lavoratore nonché il luogo della prestazione lavorativa, con riferimento a un arco temporale non superiore ai trenta giorni successivi. Prima dell’inizio dell’attività di lavoro accessorio, (anche il giorno stesso purché prima dell’inizio della prestazione), il committente deve effettuare la comunicazione di inizio prestazione all’Inps (valida anche ai fini Inail).

La mancata comunicazione prevede l’applicazione della sanzione da 400 euro a 2.400 euro per ogni lavoratore per cui non è stato rispettato l’obbligo di comunicare l’utilizzo dei voucher Inps. Inoltre, il committente ha l’obbligo di verificare il non superamento del limite economico da parte del prestatore nella retribuzione tramite voucher Inps.

Voucher Inps 2017: dove acquistare

I voucher Inps possono essere acquistati secondo i seguenti canali:

  • distribuzione di voucher cartacei presso gli Uffici Postali del territorio nazionale la modalità di acquisto telematico;
  • acquisto presso tabaccai;
  • acquisto presso gli sportelli bancari abilitati.

Per acquistare i voucher Inps in modalità telematica bisogna accedere al sito Inps ed autenticarsi tramite credenziali e Pin Inps.

Per l’acquisto dei voucher Inps 2017 presso i tabaccai è necessario presentare la propria Tessera Sanitaria, codice fiscale o carta d’identità elettronica. In questo caso l’acquisto dei voucher è maggiorato da 1,70 euro di commissione.

Per l’acquisto dei voucher Inps in banca, oltre a dover presentare i proprio documenti, è prevista una commissione di 1 euro. È possibile acquistare in una sola operazione fino a 5.000 € di buoni lavoro.

L’acquisto dei voucher Inps cartacei presso gli uffici postali prevede invece il versamento della commissione di 2,50 euro+ IVA per la singola operazione di emissione dei buoni lavoro, fino ad un massimo di 25 voucher per un importo complessivo di 5.000 euro al giorno.

Voucher Inps 2017: attivazione

Il committente, dopo aver acquistato i voucher Inps dovrà procedere con l’attivazione degli stessi prima della consegna al lavoratore.
L’attivazione dei voucher Inps è telematica è l’Inps ha disposto una piattaforma differenziata sulla base del canale d’acquisto.

Sul sito Inps sono presenti, nel dettaglio, tutte le procedure da seguire per l’attivazione e la registrazione dei voucher Inps 2017.

Voucher Inps 2017: dichiarazione dei redditi Unico e 730

Una della domande che molto spesso si pongono i prestatori di lavoro accessorio è se è obbligatorio o meno dichiarare, in dichiarazione dei redditi modello 730/2017 o modello Unico 2017 il compenso ricevuto tramite voucher Inps.

La risposta è no, poiché il compenso tramite voucher Inps 2017 è esente da qualsiasi imposizione fiscale, non concorre alla formazione del reddito complessivo del lavoratore percettore, così come specificato all’art. 49, comma 4 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81.

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