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Rivalutazione pensioni 2018: ecco per chi aumenta l’assegno

sabato 23 dicembre 2017, di Anna Maria D’Andrea

Rivalutazione pensioni 2018: dal 1° gennaio tornano a salire gli assegni dei pensionati dopo ben due anni di blocco.

A illustrare tutte le novità è la circolare dell’Inps n. 186 del 21 dicembre 2017, nella quale sono contenuti tutti gli aumenti sulle pensioni in arrivo dal prossimo 1° gennaio 2018.

La perequazione delle pensioni prevede che l’assegno di prestazioni previdenziali o assistenziali venga adeguato all’indice dell’inflazione Istat: sulla base dei dati definitivi del 2017 e sui dati provvisori per il 2018 la percentuale di rivalutazione sarà pari all’1,1% a partire dal prossimo gennaio.

La rivalutazione delle pensioni non sarà uguale per tutti ma segue la logica della progressività, con percentuali di perequazione degli assegni differenziate sulla base dell’importo lordo di pensione percepita.

Di seguito tutti i dettagli sugli aumenti sulle pensioni a partire dal 1° gennaio 2018.

Rivalutazione pensioni 2018: ecco per chi aumenta la pensione

Sulla base di quanto previsto dal Decreto del Ministro dell’Economia pubblicato in GU il 20 novembre 2017, l’indice di rivalutazione delle pensioni a partire dal 1° gennaio 2018 sarà dell’1,1%.

La circolare dell’Inps pubblicata nella serata del 22 dicembre 2017 stabilisce quali saranno gli aumenti e in che misura saranno erogati.

Di seguito l’elenco delle percentuali di aumento sulle pensioni spettanti a partire dal 1° gennaio 2018:

  • 100% di rivalutazione per le pensioni pari o inferiori fino a tre volte il trattamento minimo Inps;
  • 95% di rivalutazione per le pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo Inps e pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo Inps con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi;
  • 75% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo Inps e pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo Inps con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi;
  • 50% per trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo Inps e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi;
  • 40% per l’anno 2014, e nella misura del 45 per cento, per ciascuno degli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo Inps con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi e, per il solo anno 2014, non è riconosciuta con riferimento alle fasce di importo superiori a sei volte il trattamento minimo.

Pensione e assegno sociale Inps 2018: ecco importi e limiti di reddito personali e coniugali

L’aumento previsto dal 1° gennaio 2018 non interesserà soltanto le pensioni ma anche le prestazioni assistenziali, in quanto la rivalutazione Istat sarà applicata anche a pensione e assegno sociale.

Si riportano di seguito gli importi definitivi per l’anno 2017 e provvisori per l’anno 2018 e i relativi limiti di reddito personali e coniugali.

  • Pensione sociale:
Anno Importo mensile Importo annuo Limite reddito personale Limite reddito coniuge
2017 369,26 4.800,38 4.800,38 16.539,86
2018 373,33 4.853,29 4.853,29 16.721,19
  • Assegno sociale:
Anno Importo mensile Importo annuo Limite reddito personale Limite reddito coniuge
2017 448,07 5.824,91 5.824,91 11.649,82
2018 453,00 5.889,00 5.889,00 11.778,00

Allo stesso modo, a partire dal 1° gennaio 2018, la pensione minima salirà a 507,42 euro, con un aumento medio di 72 euro all’anno.

Ecco gli aumenti previsti

Per un pensionato con un assegno non superiore ai 1.000 euro al mese l’importo dell’aumento spettante dal 1° gennaio 2018 sarà di circa 11 euro al mese.

La rivalutazione sugli assegni si farà sentire in maniera maggiore per chi prende fino a 1.600 euro, con un aumento di circa 16 euro al mese o per chi riceve un assegno non superiore a 2.100 euro al mese, che percepirà in tutto poco più di 200 euro in un anno.

Non si tratta certo di aumenti considerevoli ma è certamente un diritto dei pensionati veder rivalutato il proprio assegno sulla base del costo della vita, per lasciare quantomeno invariato il potere d’acquisto dei beneficiari delle prestazioni sociali e assistenziali dell’Inps.

Arriva il conguaglio Inps

Dopo le belle notizie arrivano anche quelle meno positive: l’Inps indica come sarà effettuato il recupero del conguaglio sulla rivalutazione delle pensioni 2015.

La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle prestazioni previdenziali e assistenziali per l’anno 2014 è stata determinata, dal 1° gennaio 2015, nella misura definitiva pari a +0,2%, a fronte della misura provvisoria dello 0,3%.

Pertanto, in sede di conguaglio di perequazione effettuato per il successivo anno 2016, il differenziale è risultato pari a -0,1.

La Legge di Stabilità 2016 ha differito al 2017 il recupero del conguaglio e successivamente la legge n. 19/2017 ha ulteriormente prorogato al 1° gennaio 2018 il recupero del debito di perequazione.

Per l’anno 2018, dato l’indice di rivalutazione provvisoria pari all’1,1% il differenziale di perequazione viene recuperato in sede di conguaglio per l’anno precedente, con le seguenti modalità:

  • in unica soluzione sulla mensilità di gennaio per gli importi fino a 6 euro;
  • in due rate di pari importo sulle mensilità di gennaio e febbraio per i conguagli di importo superiore a 6 euro.

Circolare Inps rivalutazione pensioni 2018

Si allega di seguito la circolare dell’Inps n. 186 del 21 dicembre 2017 con tutte le novità sulla rivalutazione di pensioni e assegni Inps 2018:

Inps - circolare n. 186 del 21 dicembre 2017
Scarica la circolare pubblicata dall’Inps con tutti i dettagli sull’importo di rivalutazione degli assegni previsto dal 1° gennaio 2018

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