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Rinnovo contratto statali, novità: nuova regolamentazione, stipendi e premi per gli insegnanti
venerdì 8 settembre 2017, di
Rinnovo contratto statali: continuano senza sosta le trattative tra l’Aran e i sindacati.
Appurato che le risorse a disposizione non sono sufficienti per garantire l’aumento di stipendio pari a 85 euro lordi promesso dalla Madia e che bisognerà attingere nuovamente dalle casse statali con la Legge di Bilancio 2018, il dibattito politico si è spostato sulla definizione di una nuova normativa disciplinare.
La contrattazione sul rinnovo del contratto degli statali, infatti, è un’ottima occasione per discutere di alcuni aspetti che non hanno funzionato negli ultimi anni; ad esempio, per impedire ai dipendenti pubblici di approfittarsi dei permessi riconosciuti dalla legge 104 il Governo vorrebbe introdurre nel nuovo contratto l’obbligo del preavviso di tre giorni per i casi di assenza.
Allo stesso tempo il Governo sta pensando di inserire una clausola anti-ricorsi nel contratto, così da favorire l’utilizzo delle procedure di conciliazione per i casi soggetti a sanzionamento.
Inoltre, anche se per qualsiasi discorso sull’aumento di stipendio bisognerà aspettare l’accordo sulla Legge di Bilancio, tra le ultime notizie sul rinnovo del contratto ce ne sono comunque alcune che riguardano la retribuzione degli statali.
Ad esempio, c’è una novità che interessa particolarmente gli insegnanti, poiché nelle ultime ore sono arrivate le parole di Valeria Fedeli - in rappresentanza del MIUR - la quale ha confermato la sua intenzione di inserire nel contratto un premio per i docenti, così da valorizzare il loro lavoro.
Ma andiamo con ordine analizzando le ultime notizie sul rinnovo del contratto degli statali; dalla nuova regolamentazione alle novità sullo stipendio nel pubblico impiego.
Rinnovo contratto pubblico impiego: ecco la clausola anti-ricorso
Obiettivo del Governo è ridurre l’alto numero di ricorsi che ogni anno vengono presentati dai dipendenti pubblici in disaccordo con una sanzione comminata dalla propria amministrazione di appartenenza.
A tal proposito l’Aran ha proposto ai sindacati l’inserimento nel contratto di una clausola anti-ricorso la quale stabilisce che un’eventuale sanzione verrà decisa in accordo dalle parti.
In poche parole qualora l’amministrazione decidesse di punire un proprio dipendente ci sarebbe la possibilità di mediare, decidendo di comune accordo la sanzione da applicare. La punizione va dal semplice rimprovero alla sospensione dal servizio e dello stipendio; non rientra nelle sanzioni riconosciute dalla clausola anti-ricorso, invece, il licenziamento per il quale continua ad esserci un capitolo a parte.
Una volta decisa la sanzione, però, il dipendente non potrà appellarsi al giudice, poiché la clausola introduce un vincolo di impugnabilità che rende impossibile il ricorso.
Al momento i sindacati non si sono ancora espressi in merito; lo faranno la prossima settimana, quando ci sarà un nuovo incontro tra le parti.
Rinnovo contratto, ultime novità stipendio: premio ad hoc per i docenti?
Non è un segreto che lo stipendio riconosciuto al personale della scuola sia tra i più bassi tra quelli della Pubblica Amministrazione. Per questo motivo la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha confermato ai microfoni di Radio 24 che farà di tutto per equiparare lo stipendio degli insegnanti a quello degli altri dipendenti pubblici.
L’esecutivo dovrà fare in modo di trovare le risorse necessarie per mantenere le promesse fatte in merito all’aumento di stipendio e allo stesso tempo per non far perdere ad alcuni dipendenti pubblici il diritto ad usufruire del bonus 80 euro introdotto dal Governo Renzi.
Risorse che - come confermato dalla Fedeli - dovranno servire anche per valorizzare il ruolo degli insegnanti e dei docenti universitari, visto che è sua intenzione garantire un riconoscimento per il loro lavoro.
“Il nostro obiettivo è puntare tutto sulla società della conoscenza” - ha dichiarato la Ministra - “e per questo ho intenzione di dare un riconoscimento sociale ed economico del valore delle professionalità di chi lavoro nella scuola e nelle Università”.
Come anticipato, però, qualsiasi discorso verrà rinviato a dopo la definizione della Legge di Bilancio 2018. Solo una volta che verrà fatta chiarezza sulle risorse a disposizione verrà presa una decisione su aumento di stipendio ed eventuali bonus per i dipendenti pubblici.
Anche perché la Ministra dell’Istruzione dovrà fare i conti con il MEF, il quale per bocca del suo rappresentante Pier Carlo Padoan ha già fatto sapere che le risorse a disposizione per la prossima manovra, a causa della spending review, non saranno molte.