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Rinnovo del contratto scuola: a che punto siamo?
lunedì 4 dicembre 2017, di
Di rinnovo del contratto se ne parla da mesi ma ad oggi - nonostante l’amministrazione abbia garantito che la contrattazione verrà completata prima della fine dell’anno - non c’è stata ancora la tanto attesa “fumata bianca”.
Il problema è che fino a quando non verrà approvata la Legge di Bilancio - con la quale sono state stanziate le risorse per l’aumento di stipendio - non si potrà porre la firma sull’accordo per per il rinnovo.
I dipendenti pubblici nel frattempo continuano a chiedersi a che punto è il rinnovo, anche perché le notizie contrastanti che circolano sul web non aiutano a fare chiarezza sulla vicenda.
Per quanto riguarda il rinnovo del contratto per il comparto scuola ci ha pensato Rino Di Meglio, coordinatore nazionale del sindacato “La Gilda degli insegnanti” a fare chiarezza sullo status delle trattative.
Di Meglio è intervenuto con un post su Facebook per rispondere a tutte quelle false notizie che continuano a circolare in rete, a blog e testate giornalistiche che illudono insegnanti - e personale ATA - affermando che l’aumento di stipendio che verrà corrisposto con il rinnovo di contratto potrebbe essere più alto rispetto agli 85 euro previsti dall’accordo sottoscritto dalla Ministra Madia e i sindacati lo scorso anno.
Il Coordinatore di Gilda Insegnanti ha messo gli insegnanti di fronte ad una dura realtà: non solo non ci sono fondi per aumentare lo stipendio oltre le cifre indicate dall’accordo quadro, ma ad oggi si riducono le possibilità che con il rinnovo si proceda con una riforma della parte normativa del contratto.
A che punto è la contrattazione per il rinnovo di contratto?
Come riportato da Rino Di Meglio, coordinatore nazionale de “La Gilda Insegnanti” ad oggi - lunedì 4 dicembre - c’è stato un solo incontro tra l’Aran e i sindacati del comparto scuola. Un incontro del tutto generico dove sono stati illustrati i punti generici dell’atto di indirizzo della scuola.
Secondo quanto dichiarato da Di Meglio, quindi, la contrattazione per il comparto Istruzione, Università e Ricerca non è ancora iniziata.
Gli unici incontri ad essere andati avanti sono quelli che riguardano il contratto delle “Funzioni centrali” - ossia i dipendenti ministeriali e degli altri enti pubblici - per i quali il rinnovo non comporterà particolari novità normative.
Ad oggi il nuovo contratto per questi dipendenti è per il 95% uguale al precedente, un’operazione che Di Meglio ha definito “di copia e incolla”.
Considerando quindi quanto sta accadendo per le “Funzioni Centrali” e visto il poco tempo a disposizione, Di Meglio si è detto convinto del fatto che con il rinnovo del contratto verrà modificata solamente la parte economica e solo in futuro verrà messa mano a quella normativa.
Per insegnanti e personale ATA si tratterebbe dell’ennesima occasione persa per revisionare la parte normativa, particolarmente deficitaria specialmente per i precari.
D’altronde il Governo, visto l’avvicinarsi delle elezioni politiche, punta a chiudere in fretta l’accordo per il rinnovo del contratto, così da far partire gli aumenti fin da gennaio 2018 quando ai dipendenti pubblici dovrebbe essere corrisposto anche l’assegno con gli arretrati per il 2016 e il 2017.
Quali aumenti con il rinnovo del contratto?
A proposito di aumenti Di Meglio ha dichiarato che non ci sono possibilità affinché il Governo conceda un aumento superiore agli 85 euro medi e lordi indicati nell’accordo quadro del rinnovo del contratto.
Secondo il coordinatore della Gilda non ci sono le risorse necessarie per arrivare ad un incremento medio mensile superiore agli 85 euro lordi. In fase di contrattazione l’Aran non disporrà di ulteriori risorse ed è per questo che - per Di Meglio - cifre differenti da quella sopra riportata non corrispondono alla realtà dei fatti.