Home > Altro > Archivio > Quanto spende lo Stato per assumere un insegnante di ruolo?
Quanto spende lo Stato per assumere un insegnante di ruolo?
martedì 10 aprile 2018, di
Per le immissioni in ruolo per l’a.s. 2018-2019 il MIUR ha a disposizione 150 milioni di euro. Si tratta di un limite di spesa previsto per ogni anno che il Ministero dell’Istruzione non può superare, a meno che un prossimo Governo non dovesse incrementare la spesa per il comparto Istruzione e Ricerca.
Al momento però è questo il limite che il peso retributivo non deve superare; a tal proposito il Ministero dell’Istruzione nel recente incontro con i sindacati ha fatto sapere che in base ai dati sui pensionamenti e alle risorse a disposizione quest’anno potranno essere stabilizzati nell’organico di diritto solamente 3.530 posti dell’organico di fatto.
Ricordiamo che per organico di diritto si intende il contingente di cattedre che ogni anno viene assegnato alle istituzioni scolastiche in base al numero di alunni iscritti e alle classi previste. Questi posti vengono assegnati tramite le immissioni in ruolo (60% nel 2018-2019) e tramite le operazioni di mobilità (30%, il restante 10% spetta alla mobilità professionale).
L’organico di fatto, invece, comprende le cattedre effettive delle quali c’è bisogno per il corretto funzionamento delle classi, assegnate appunto con contratti annuali in scadenza il 30 giugno.
Quindi assumere docenti di ruolo non dovrebbe costare poi molto dal momento che si tratta di immettere stabilmente in organico degli insegnanti che annualmente già lavorano nelle scuole, seppure con contratti di supplenza.
Questo perlomeno è il parere dei sindacati che hanno preso parte all’incontro con il MIUR, secondo i quali con le risorse a disposizione si poteva procedere con la stabilizzazione di più cattedre dell’organico di fatto.
Come spiegato dal MIUR, però, assumere un insegnante di ruolo costa allo Stato molto di più di quanto si crede, poiché ci sono diversi fattori da considerare; vediamo quali.
Quanto costa assumere un insegnante di ruolo
Secondo i sindacati per stabilizzare delle cattedre dell’organico di fatto servirebbero circa 27mila euro. Un risultato al quale i sindacati sono arrivati in base a quanto successo lo scorso anno, quando con 400 milioni di euro stanziati con la Legge di Bilancio sono state trasformati 15 milioni di posti di organico di fatto in diritto.
Al MIUR però i conti non tornano; secondo i tecnici di viale Trastevere, infatti, a regime l’immissione in ruolo di un insegnante costa 42 mila euro. Come spiegato dal MIUR bisogna infatti tener conto dei costi che bisogna sostenere per la ricostruzione di carriera degli insegnanti poiché, a differenza dei docenti di ruolo, i supplenti - appartenenti alla cosiddetta classe 0 - vengono pagati sempre con lo stipendio minimo tabellare, indipendentemente dagli anni di servizio.
Una volta assunti, però, questi insegnanti hanno diritto al riconoscimento dell’anzianità di servizio pre-ruolo e al conseguente adeguamento di stipendio. Con la ricostruzione della carriera vengono riconosciuti circa 100€ in più per ognuno degli scatti che ricordiamo sono previsti ogni 8, 12, 21, 28 e 35 anni di servizio.
Oltre ai costi della ricostruzione della carriera bisogna considerare anche quelli previsti per riconoscere il Bonus Docenti ai neo assunti, il contributo di 500€ per la formazione che non viene concesso ai supplenti.
Ecco perché per rispettare quanto stabilito dalla legge il Ministero dell’Istruzione potrà procedere con solo 3.530 immissioni in ruolo, oltre naturalmente a quelle per i posti vacanti lasciati liberi dai pensionamenti. Solo in questo modo, infatti, si potrà garantire lo stipendio e le indennità accessorie ai neo assunti senza sforare i limiti di spesa.