Possibile governo del PD, chi sceglierebbe Matteo Renzi?

L’argomento delle possibili squadre di governo sta tenendo sempre più banco in questo finale di campagna elettorale. Oltre ai nomi fatti dal Movimento 5 Stelle, anche Matteo Renzi ha in qualche modo anticipato chi vorrebbe in un suo esecutivo.

Con un nuovo governo targato Partito Democratico, Renzi sembrerebbe propenso a confermare molti dei ministri già protagonisti durante l’ultima legislatura senza grandi novità.

Un possibile nuovo governo Renzi

A riguardo del Partito Democratico, gira una leggenda metropolitana in merito al voto del 2013: sicuro della vittoria elettorale, l’allora candidato premier Pier Luigi Bersani pare che avesse già preparato la sua eventuale squadra di governo prima delle elezioni.

Alla fine però arrivò per il Centrosinistra una sorta di vittoria di Pirro, con la coalizione che fu costretta alle larghe intese per poter dar vita a un governo. Cinque anni più tardi, la situazione è molto diversa per i dem.

Il PD infatti non veste più i panni del grande favorito, ma non per questo Matteo Renzi ha smesso di nutrire speranze di poter tornare a Palazzo Chigi. Nel caso, il segretario sembrerebbe avere già in mente chi chiamare per formare la sua squadra.

Con il Movimento 5 Stelle che renderà nota la lista dei ministri prima del voto e un Centrodestra che al contrario non è d’accordo neanche sul nome dell’eventuale premier, il Partito Democratico si può dire che sia in una situazione di mezzo tra le posizione dei due grandi avversari politici.

A meno di un miracolo elettorale, il Centrosinistra non riuscirà a vincere le elezioni politiche del 4 marzo. Viste le probabili larghe intese però, ecco che Renzi potrebbe tornare in auge specie se il PD dovesse risultare essere il primo partito del paese.

Nel caso i dem avrebbero comunque bisogno dell’appoggio di altre forze politiche, con la possibile conformazione del prossimo governo che di conseguenza molto dipenderebbe da quali partiti potrebbero formare questa maggioranza.

I possibili ministri

Fermo restando dunque che nel nel caso di un nuovo governo Renzi l’ex premier dovrebbe per forza di cose scendere a patti con degli alleati, il segretario del PD ha già fatto intendere quali sarebbero i suoi punti fermi.

Su tutti tre nomi sembrerebbero godere dell’assoluta stima del leader dem, tanto da averli più volte citati in questa campagna elettorale come esempio del buon governo del Centrosinistra negli ultimi anni.

Piena conferma quindi per Pier Carlo Padoan all’Economia, per Marco Minniti al Viminale e per Paolo Gentiloni, anche se sarebbe da vedere quale ruolo l’attuale Presidente del Consiglio potrebbe ricoprire.

In un esecutivo comunque dalle larghe intese, difficile che resterebbe fuori una figura come Carlo Calenda che non dispiace anche all’ala più moderata del Centrodestra. Un posto per lui lo si troverebbe di sicuro.

Discorso analogo anche per Emma Bonino tornata in ballo con la lista +Europa, mentre potrebbero essere più in bilico due renziani doc come Luca Lotti e Maria Elena Boschi vista la troppa vicinanza al segretario dem.

A reclamare spazio e dicasteri sarebbero però anche le varie correnti di minoranza del PD. Sarà duro quindi tagliare fuori Andrea Orlando e Dario Franceschini, mentre pure l’alleata Beatrice Lorenzin confida di poter rimanere in sella.

Di facce nuove quindi in un ipotetico nuovo governo del Partito Democratico se ne dovrebbero vedere molto poche, anche perché diverse poltrone sarebbero destinate ai più che necessari alleati.

L’esecutivo che avrebbe in mente Matteo Renzi sarebbe di conseguenza all’insegna della continuità con il precedente, visto che anche questa campagna elettorale è stata tutta improntata nel rivendicare quanto di buono è stato fatto negli ultimi cinque anni.