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Economia Italia: anche l’Ocse boccia le stime dell’esecutivo
mercoledì 21 novembre 2018, di
La crescita globale si conferma solida anche se ormai il livello di massimo è stato superato e le economie globali si trovano a fronteggiare crescenti tensioni commerciali e un contesto finanziario più restrittivo. Questo il quadro dell’economia globale che emerge dall’ultimo outlook economico dell’Ocse.
Per quanto riguarda le stime di crescita, il Pil mondiale l’anno prossimo e nel 2020 è stimato in aumento del 3,5%. A marzo, per il 2019, l’Ocse aveva stimato un +3,7%.
“La crescita degli scambi commerciali e degli investimenti si trovano a fare i conti con l’incremento delle tariffe. L’aumento dei tassi di interesse e l’apprezzamento del dollaro hanno portato a un deflusso di capitali dalle economie emergenti e all’indebolimento delle loro valute. Stimoli monetari e fiscali sono in fase di ritiro nell’area Ocse”, riporta il comunicato di presentazione dello studio.
Il peggioramento dell’outlook “riflette un peggioramento delle prospettive, principalmente nei mercati emergenti come Turchia, Argentina e Brasile, mentre l’ulteriore rallentamento nel 2020 è più un riflesso degli sviluppi nelle economie avanzate causato da minori scambi e da un ridotto sostegno fiscale e monetario”.
Italia: effetti positivi politica fiscale saranno azzerati
Per quanto riguarda il nostro Paese, la ricchezza prodotta è vista in aumento dello 0,9 per cento sia nel 2019 che nel 2020 (1,9 e 1,6% per la Zona euro). Si tratta di una stima che si pone al di sotto sia dei dati governativi, +1,5 e un +1,6 per cento, e sia delle nuove stime diffuse questa mattina dall’Istat,che per l’anno prossimo si attende un +1,3 per cento. Indicazioni simili anche per il 2018, che per l’istituto con sede a Parigi segnerà un +1% mentre per l’esecutivo un +1,2%.
“I consumi privati segneranno un attenuazione alla luce del fatto che una minore crescita dell’occupazione e prezzi al consumo in aumento abbasseranno il reddito reale andando a compensare gli effetti positivi della politica fiscale. Causa un indebolimento della domanda domestica ed estera, gli investimenti delle imprese rallenteranno”.
Alla luce della politica fiscale espansiva, il rapporto deficit Pil è atteso in aumento al 2,5 per cento nel 2019 e al 2,8% nel 2020 mentre il debito pubblico, in rapporto alla ricchezza prodotta, è visto in fase di stabilizzazione (2,4 e 2,1% per il Tesoro).
"In Europa ci sono dei rischi e l’Italia è uno di questi", ha detto il capo economista dell’Ocse, Laurence Boone, nella conferenza stampa di presentazione dell’Economic outlook.