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Novità pensioni: pensione anticipata per gli Statali con penalizzazioni

lunedì 13 febbraio 2017, di Luca Secondino

Novità pensioni: pensione anticipata per gli Statali avrà penalizzazioni, questo quanto confermato dalla riforma pensioni. Le penalizzazioni sulla pensione anticipata per tutti i dipendenti pubblici che vorranno smettere di lavorare prima sono uno dei più importanti disincentivi alla pensione anticipata della legge di bilancio. Sarà infatti una possibilità, ma tutti i lavoratori statali che andranno in pensione anticipata avranno delle penalizzazioni. Vediamo come e perché.

Novità pensioni poco allettanti per tutti i dipendenti pubblici: ai lavoratori statali infatti non sarà preclusa la possibilità di andare in pensione in anticipo di qualche anno, ma questa opportunità sarà bilanciata da una penalizzazione che riguarda lo slittamento della buonuscita. Questo a causa del debito dell’Inps, la cui spesa per le pensioni dei dipendenti pubblici continua a crescere molto di più rispetto alle entrate.

Novità pensioni 2017: la riforma delle pensioni, che tanto ha fatto discutere ma che ha introdotto nuove misure per la pensione anticipata come l’anticipo pensionistico Ape, la Quota 41 e il cumulo gratuito, prevede anche una piccola penalizzazione per tutti gli statali che vorranno andare in pensione anticipata.

La penalizzazione consisterà in uno slittamento della buonuscita, che non sarà più erogata al momento della cessazione del rapporto lavorativo bensì al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Novità pensioni che di fatto penalizzano i dipendenti pubblici che hanno la possibilità di accedere alla pensione anticipata. Si tratta di una misura per cercare di far rientrare l’Inps dei 7 miliardi di euro di buco nel bilancio. Negli ultimi 15 anni, infatti, la spesa per le pensioni dei dipendenti pubblici è quasi raddoppiata: dai 37 milardi del 1999 ai 67,4 miliardi di euro del 2015. Una spesa incrementata dell’82% che fino al 2000 pareggiava con le entrate di circa 36 miliardi dell’Inps, ma che con gli anni ha causato un buco nel bilancio che ora è fermo a 60,4 miliardi.

Novità pensioni: con le penalizzazioni sulla buonuscita, i lavoratori pubblici uomini e donne che andranno in pensione anticipata potranno avere la somma soltanto al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia. Novità pensioni 2017: cosa cambia per i dipendenti statali? Vediamo in che modo la pensione anticipata farà slittare la buonuscita.

Novità pensioni, pensione anticipata con penalizzazioni per gli statali

Novità pensioni, per tutti i dipendenti pubblici che andranno in pensione anticipata, con una delle misure della legge di Bilancio, la normativa prevede che ci sarà una penalizzazione sulla buonuscita.

I termini di erogazione dei trattamenti di buonuscita sono tutelati all’articolo 1 della legge 232/2016, e se il dipendente pubblico va in pensione anticipata con l’Ape Social a 63 anni di età, o con la Quota 41 con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica - soltanto se lavoratore precoce - o con il cumulo gratuito o con la Rita, il pagamento delle indennità di fine servizio, ovvero la buonuscita sarà comunque corrisposta in base ai requisiti validi per la legge Fornero.

In poche parole, per la buonuscita non si terrà conto della pensione anticipata, ma sarà corrisposta come se il rapporto di lavoro non si è interrotto in anticipo. Specialmente nel caso in cui il lavoratore adotta l’Ape Socialo il cumulo gratuito, la legge prevede che il pagamento della buonuscita venga corrisposto a partire dal compimento dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia, che ricordiamo essere di 66 anni e 7 mesi. Inoltre, il trattamento di fine servizio, TFS, secondo la norma vigente subirà uno slittamento ulteriore di 12 o 14 mesi.

Mancano i dettagli per i lavoratori che adotteranno l’Ape volontario, poiché probabilmente il legislatore non ha voluto scoraggiare chi potrà andare in pensione anticipata con questa misura nuova già abbastanza onerosa.

Novità pensioni: in questo modo slitta anche la buonuscita per i lavoratori pubblici che andranno in pensione anticipata con Quota 41 e Rita, fissata per legge tra i 12 mesi e i 24 mesi, rispettivamente se il lavoratore ha maturato per primo il requisito per la pensione di vecchiaia o per primo il requisito per l’anticipata.

Per essere più chiari, facciamo l’esempio di un lavoratore con 62 anni d’età e 41 anni di contributi che riceverà la prima rata della buonuscita dopo 3 anni e 10 mesi dalla risoluzione del rapporto di lavoro invece che dopo i normali 24 mesi, poiché la legge Fornero stabilisce che per la pensione avrebbe dovuto attendere i 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata, e quindi solo a partire da quel requisito scatteranno i 24 mesi dopo i quali potrà ricevere la buonuscita.

Novità pensioni: il bilancio dell’Inps

La spesa dell’istituto per le pensioni dei dipendenti statali è cresciuta, ma non sono cresciute allo stesso modo le entrate. Oggi c’è un buco di 7 miliardi che rischia di aumentare. L’unico sistema per frenare il problema è quello di ritardare l’erogazione della buonuscita per tutti i dipendenti pubblici che andranno in pensione anticipata.

Con la penalizzazione sulla buonuscita, l’Inps spenderà le stesse cifre, ma in momenti diversi. L’obiettivo è probabilmente quello di disincentivare l’uscita anticipata, in modo da poter recuperare qualcosa dai 7 miliardi del buco nel bilancio.

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