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Manovra: l’Europa vuole l’1,95%. Chi avrà la meglio?
martedì 11 dicembre 2018, di
La manovra sta ruotando tutta attorno al rapporto deficit/Pil.
Dopo la bocciatura della Commissione Ue, che ha posto le basi per una prossima procedura di infrazione contro l’Italia, Matteo Salvini ha ricordato come la Legge di Bilancio 2019 non sia soltanto una questione di decimali.
Eppure, ad oggi, il braccio di ferro tra l’Italia e l’Europa si sta giocando proprio sui singoli punti percentuali del rapporto deficit/Pil, inizialmente pensato al 2,4% per il 2019.
Manovra: deficit/Pil sotto il 2%?
La natura espansiva della manovra e le misure pensate dall’esecutivo gialloverde hanno messo in guardia l’Europa che ha più volte minacciato l’avvio di una procedura di infrazione.
Per evitarla, il Governo ha cercato di limare il deficit/Pil ma è qui che le posizioni si sono ancora una volta divise. Mentre Di Maio e Salvini hanno continuato a difendere il loro 2,2%, il Ministro dell’Economia Tria ha proposto una discesa del rapporto intorno al 2%. Bruxelles, però, ha richiesto una manovra ancor più snella, contenente un deficit all’1,95%. Nessun punto percentuale in più.
“Continuiamo a dialogare con l’Italia, ma questo dialogo deve essere bidirezionale e portare a dei risultati, il tempo è limitato”,
ha affermato il Vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis.
“Dobbiamo scendere fino al 2%. Solo così potremo mettere in difficoltà l’Europa e rendere difficile la bocciatura della manovra. Altrimenti...”
avrebbe invece dichiarato Tria secondo le indiscrezioni di La Repubblica.
Domani ci sarà l’atteso incontro fra Conte e Juncker, una cena nella quale il premier potrebbe già iniziare a delineare i contorni della nuova manovra. Il meeting aprirà le porte al Consiglio europeo del 13 e 14 dicembre.