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Guerra nucleare: ecco quanti morti provocherebbe un conflitto in Corea del Nord

giovedì 6 luglio 2017, di Alessandro Cipolla

Guerra nucleare: dopo la riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell’Onu, si fa sempre più tesa la situazione tra Usa e Corea del Nord, con Russia e Cina sullo sfondo. Ma quanti morti potrebbe provocare lo scoppio di un conflitto?

La vicenda della Corea del Nord continua a tenere banco nel panorama politico internazionale. Dopo l’ultimo test missilistico di Pyongyang, dove il mondo intero ha appurato che il regime di Kim Jong-un è in possesso di missili intercontinentali nucleari, gli Stati Uniti stanno studiando ogni opzione.

Il Consiglio di sicurezza straordinario ha ribadito un po’ quelle che sono le posizioni dei paesi in causa. Gli Usa ha annunciato un piano di nuove sanzioni verso la Corea del Nord, trovando il parere contrario di Cina e Russia, ultimamente molto infastidite dall’atteggiamento di Washington.

Sullo sfondo quindi rimane lo spettro della guerra nucleare, con gli Stati Uniti che però rimangono frenati per quanto riguarda il dare vita ad un conflitto nella penisola coreana. Il numero dei morti infatti sarebbe catastrofico anche in caso di una guerra lampo.

L’incubo nucleare sullo sfondo della riunione Onu

Il terrore di una guerra nucleare aleggia sopra l’estremo Oriente. Questo è quanto si è capito anche dopo il Consiglio di sicurezza straordinario dell’Onu indetto a seguito del nuovo test missilistico di Pyongyang.

Gli Stati Uniti spingono verso una nuova serie di sanzioni economiche verso la Corea del Nord, dicendosi pronta ad usare ogni mezzo, inclusa l’opzione militare, per fermare il regime di Kim Jong-un.

Altre sanzioni economiche che trovano il parere favorevole di Francia e Regno Unito, mentre fanno muro Cina e Russia, che ricordano anche come l’opzione militare è un’ipotesi che deve essere esclusa.

Secondo Mosca e Pechino qualsiasi altra forma di strangolare economicamente la Corea del Nord non sarebbe accettabile e, in più, non potrebbe in alcun modo risolvere questa spinosa situazione.

Posizioni opposte che evidenziano come siano tesi al momento i rapporti anche tra Stati Uniti e l’asse Cina-Russia, molto ben saldo dopo il vertice tenuto a Mosca tra i presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping.

Washington continua a chiedere alla Cina di fare di più per bloccare le operazioni militari di Kim Jong-un. Pechino però, dopo che gli Usa hanno venduto armi a Taiwan per più di un miliardo di dollari, non sembra più essere intenzionato a dare una mano agli americani.

A complicare le cose c’è l’ennesimo cinguettio di Donald Trump, che tramite Twitter evidenzia come, nonostante l’impegno cinese a diminuire gli scambi commerciali con Pyongyang, nel primo quadrimestre gli affari tra Cina e Corea del Nord siano aumentati del 40%.

Altra benzina sul fuoco che alimenta le divisioni, mentre invece questo sarebbe il momento delle unità di intenti. In mezzo c’è il pericolo di una guerra nucleare, con uno studio americano sui possibili morti che mette i brividi a riguardo.

Quanti morti provocherebbe una guerra nucleare?

Una eventuale guerra nucleare nella penisola coreana, anche se di breve durata, provocherebbe centinaia di migliaia di morti. Questo è quanto è stato calcolato dai militari americani.

Per capire meglio la pericolosità di un conflitto del genere, bisogna dare uno sguardo alla toponomastica riguardante le due coree e il Giappone.

Come si può notare quindi Seul, la capitale della Corea del Sud che conta circa 10 milioni di abitanti, si trova a soli 50 chilometri del confine con la Corea del Nord, dove Kim Jong-un da anni ha ammassato una ingente batteria missilistica.

In generale, la maggior parte della popolazione sudcoreana vive a ridosso del confine con i cugini di Pyongyang. Anche il Giappone però si trova molto vicino alle basi militari della Corea del Nord e, un fitto lancio missilistico, sarebbe difficilmente neutralizzabile in toto dai vari scudi.

Anche quindi di fronte a un attacco mirato e ingente da parte degli Stati Uniti nei confronti della Corea del Nord, non si potrebbe evitare una risposta di Pyongyang che riverserebbe una pioggia di missili verso la Corea del Sud e il Giappone.

Uno studio condotto dai militari americani, ha stimato in 60.000 le vittime che ci potrebbero essere soltanto nel primo giorno di un conflitto del genere. Nel caso di un proseguimento, si è calcolato in 300.000 i morti in un lasso di tempo molto breve.

Se poi si dovesse degenerare in una guerra nucleare, gli Usa non si nascondono parlando di un conflitto che potrebbe essere catastrofico. Le conseguenze a quel punto sarebbero inimmaginabili per tutto il mondo.

Questo è il motivo per cui l’opzione militare è esclusa da tutti. Il problema però va risolto e il G20 in programma questo fine settimana ad Amburgo può essere l’occasione giusta per chiarire diverse cose, lasciando stare magari per una volta post social dalla dubbia utilità alla causa.

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