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In Europa c’è una fuga di capitali ed è stata causata da Trump
lunedì 23 aprile 2018, di
Le sanzioni che gli Stati Uniti hanno indirizzato contro la Russia hanno avuto un effetto indiretto su alcune economie dell’Unione europea.
Tra queste come non annoverare la Lettonia, che sta attualmente osservando una vera, imponente fuga di capitali dalle proprie banche.
I miliardari russi colpiti dall’azione di Donald Trump hanno iniziato a ritirare il denaro fino ad ora mantenuto a Riga e così facendo hanno gettato nuove ombre su un sistema finanziario già messo in ginocchio da scandali di riciclaggio e accuse di corruzione.
A rendere la questione particolarmente interessante diverse indiscrezioni di stampa secondo cui, nel lontano 2010, alcuni oligarchi russi vicini a Putin avrebbero tentato di costruire uno sfarzoso hotel (oltre che un complesso di intrattenimento) assieme a colui che 6 anni dopo sarebbe diventato il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump. I progetti sarebbero tuttavia naufragati in seguito alle indagini delle autorità.
La fuga di capitali spiegata
All’inizio del mese di aprile il Dipartimento del Tesoro statunitense ha sanzionato sette oligarchi, 17 funzionari governativi e ancora 14 enti russi particolarmente vicini al Cremlino. Il motivo? Sospette “attività nocive”.
“Il governo russo è impegnato in una serie di attività ostili in tutto il mondo, tra cui la continua occupazione della Crimea e l’istigazione della violenza nell’Est Ucraina, il rifornimento del regime siriano di Bashar al Assad con materiali e armi in contemporanea al bombardamento dei suoi stessi civili, il tentativo di rovesciare le democrazie occidentali e ancora le cyber attività,”
aveva affermato in quell’occasione il Segretario del Tesoro Steven Mnuchin.
Le accuse di Donald Trump hanno nuovamente incrementato il numero di individui, tra uomini d’affari e miliardari, finiti nel vortice delle sanzioni USA volte a colpire la Russia. Quasi 200 persone sono state prese di mira dall’elezione del repubblicano ad oggi.
Le sanzioni hanno congelato tutti i beni riconducibili agli individui e alle compagnie finite nel mirino dell’amministrazione americana, il tutto in virtù del Caatsa, legge appositamente firmata di Donald Trump.
La Lettonia non è stata esentata da questo fuoco incrociato: le banche ivi operanti hanno scelto di chiudere i rapporti con le società e con i miliardari sanzionati, cosa che ha provocato il già citato esodo di capitali da Riga.
Gli individui colpiti
Tra i miliardari russi più colpiti dalle sanzioni sicuramente Oleg Deripaska, il cui gruppo United Company Rusal, la più grande produttrice di alluminio in tutto il mondo, che ha perso più del 60% in Borsa dall’annuncio.
Nel mirino degli USA anche Kirill Shamalov, ex genero di Putin ed ex miliardario più giovane di tutta la Russia, Igor Rotenberg (un ex compagno di judo di Vladimir Putin), Andrei Skoch, magnate dei metalli e Vladimir Bogdanov tra i numeri uno nel mercato del petrolio.
Una situazione decisamente incandescente quella in Lettonia, resa ancor più problematica dalle meno recenti accuse di riciclaggio mosse a Ablv, terzo istituto del Paese, e dagli imbarazzanti problemi della banca centrale, scossa dall’arresto del suo governatore per corruzione.