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Elezioni Sicilia: il centrodestra spaccato spiana la vittoria ai 5 Stelle anche alle politiche?
martedì 22 agosto 2017, di
Le elezioni regionali in Sicilia potrebbero essere il trampolino di lancio per il Movimento 5 Stelle. Anche se ancora decisioni definitive in merito non sono state prese, la più che probabile spaccatura in seno al centrodestra andrebbe di fatto a spianare la strada ai pentastellati.
Il prossimo 5 novembre dunque, giorno in cui circa 5 milioni di siciliani si recheranno alle urne per eleggere il loro nuovo governatore, in ballo ci potrebbe essere molto più che la sola vittoria in queste elezioni regionali.
Il voto in Sicilia infatti, visto che andrà a precedere di pochi mesi quello nazionale delle elezioni politiche, può essere definito un’anticamera di ciò che potrebbe accadere quando sarà tutta la nazione a dover scegliere il nuovo governo.
Una vittoria in terra sicula potrebbe lanciare in maniera definitiva il Movimento 5 Stelle anche in ottica nazionale, andando anche a rimarcare le fratture e le divisioni all’interno del centrodestra, al momento il più grande antagonista dei grillini alle politiche stando agli ultimi sondaggi politici.
Centrodestra diviso, assist al Movimento 5 Stelle
L’esperienza del 2012 con ogni probabilità ha insegnato poco al centrodestra. Cinque anni fa infatti, presentando due candidati, le divisioni tra Berlusconi e soci regalarono la vittoria a Rosario Crocetta, ex sindaco di Gela appoggiato da Partito Democratico e dall’Unione di Centro.
Allora come oggi, la destra decise di appoggiare la corsa a Palazzo d’Orleans da parte di Nello Musumeci. Dopo lunghe trattative, Silvio Berlusconi decise di accodarsi provocando la separazione dal suo delfino in Sicilia Gianfranco Miccichè, che si candidò appoggiato dalle autonomie e dall’ala più moderata del centrodestra.
Il risultato fu che Crocetta vinse con il 30%, mentre Musumeci e Miccichè si fermarono rispettivamente al 25% e al 15%. Facile calcolare quindi che senza divisioni il centrodestra avrebbe comodamente vinto.
Cinque anni più tardi la storia potrebbe ripetersi. Salvini e la Meloni hanno di nuovo appoggiato Musumeci, ma questa volta Berlusconi è molto meno convinto. Gli ultimi rumors parlano di una Forza Italia che potrebbe correre scorporata in più liste civiche candidando come governatore il docente Gaetano Armao.
In questo clima di grande indecisione, c’è poi la fondamentale figura di Angelino Alfano che alla fine sembrerebbe essere propenso ora, vista la mancanza di risposte da parte di Berlusconi, ad accettare la corte di un Partito Democratico disposto anche a trovare un candidato condiviso, con Gianpiero D’Alia in pole nel caso.
Visto che il Movimento 5 Stelle viene dato dai sondaggi al 38% in Sicilia, uno scenario del genere potrebbe spianare la vittoria ai grillini. Emblematiche a riguardo sono le parole di Gianfranco Miccichè, che nelle ultime settimane molto si sta adoperando per trovare una soluzione unitaria.
È essenziale fermarsi un attimo e riaprire il dialogo con tutte le forze politiche alternative al disastroso governo Crocetta. Non mi arrendo all’idea di spaccare il centrodestra e consegnare la Sicilia, e poi l’Italia, ai Cinque Stelle, sapendo di avere tutte le carte in regola e gli uomini giusti per vincere e offrire ai siciliani un futuro migliore.
La paura di Miccichè non sarebbe quindi soltanto quella di perdere le elezioni regionali in Sicilia, ma che il Movimento 5 Stelle possa poi di conseguenza bissare il successo elettorale anche nelle politiche.
Pensando alle elezioni politiche
Silvio Berlusconi è alle prese con più di un dubbio in merito a queste regionali in Sicilia. L’ex premier infatti ha davanti a sé diverse strade da poter percorrere, ma sa bene che l’unica che sarebbe vincente al 100% provocherebbe degli sconquassi a livello nazionale.
Una coalizione di centrodestra che comprendesse anche Alternativa Popolare infatti sarebbe la grande favorita anche contro un Movimento 5 Stelle così forte. Mettere assieme Alfano con Salvini e la Meloni è però una missione impossibile.
Quindi per Forza Italia non rimane che scegliere se appoggiare Musumeci espressione della destra oppure cercare un candidato comune con Alfano e gli altri centristi. Entrambe queste soluzioni comunque al momento potrebbero garantire al massimo una sconfitta onorevole al cospetto dei grillini.
Allora ecco che Berlusconi potrebbe sorprendere tutti andando da solo ma senza il simbolo di Forza Italia, testando il terreno per una svolta quasi civica che potrebbe poi essere riutilizzata, in caso di ottimi risultati, anche nelle elezioni politiche.
In ogni modo però, il Movimento 5 Stelle sembrerebbe essere destinato a trionfare in Sicilia. La scelta poi di candidare nuovamente Giancarlo Cancelleri sembrerebbe aver messo d’accordo i grillini dell’isola, spesso molto tumultuosi.
La paura di Forza Italia è che una vittoria dei pentastellati alle regionali siciliane possa influire anche nell’esito delle politiche, dando ai grillini quello slancio definitivo per imporsi alle prossime elezioni come primo partito.
Se così fosse, Berlusconi sarebbe tagliato fuori anche da possibili governi di larghe intese con il Partito Democratico, visto che toccherebbe ai 5 Stelle per primi ricevere l’incarico di formare un nuovo governo, una chance questa che Grillo difficilmente si farà scappare.