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Draghi: “Rallentamento Ue temporaneo, ma politiche interne rischiose”
lunedì 26 novembre 2018, di
Il rallentamento di crescita dell’Ue può essere temporaneo.
A sostenerlo è Mario Draghi, Presidente della Bce, che ha confermato i dati più deboli rispetto alle attese per quel che riguarda l’Unione Europea, ma ha anche aggiunto che può trattarsi di un trend momentaneo.
L’intervento di Draghi - al Parlamento europeo - è stato contestuale alla conferma dello stop al Quantitative easing: gli acquisti di asset si fermeranno a dicembre del 2018.
Importante anche il riferimento dell’economista alle “politiche interne insostenibili sui conti pubblici”, che potrebbero mettere in pericolo “la coesione dell’unione economica e monetaria”.
Draghi: “Rallentamento Ue temporaneo”
Draghi ha parlato del rallentamento come una mossa “normale”, che presta il fianco alla ripresa e lascia spazio a un miglioramento che va verso “il lungo periodo”:
“I prossimi mesi saranno decisivi per fare concreti passi in avanti sulla riforma dell’unione economica e monetaria”.
Il Presidente ha poi ribadito la sua fiducia in un imminente accordo tra Italia e Ue sulla manovra di bilancio del 2019, pur mostrandosi evasivo sull’argomento Belpaese e cercando di tagliare corto:
“Dico solo che si è instaurato un dialogo, sono sempre stato fiducioso che un accordo possa essere raggiunto. Ho detto molte volte che i Paesi ad alto debito devono abbassarlo, perché riducendolo si rafforzano. Ma non credo sia opportuno dire altro”.
Parole chiare infine anche quelle che sono parse un’indiretta risposta all’euroscetticismo, volte a sottolineare come la moneta unica sia la sola valuta possibile dell’Unione monetaria, mentre tutte le altre o non sono legali o sono debito.