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Come Fed, Trump e Yellen stanno influenzando il dollaro

martedì 17 ottobre 2017, di C. G.

Il cambio euro dollaro sta viaggiando in ribasso dello 0,31%, ben al di sotto di quota 1,18.

A pesare sull’andamento del cross, il recente apprezzamento del biglietto verde che sta risentendo degli ultimi sviluppi relativi al mandato della Yellen. La domanda risulta sempre una: chi sarà il prossimo presidente della Federal Reserve?

Qualche settimana fa la Casa Bianca ha fornito al presidente Trump una lista di cinque nomi tra cui la stessa Yellen. Le ultime notizie e gli ultimi accadimenti in merito alla successione hanno però riportato l’attenzione su un personaggio in particolare, John Taylor.

L’incontro avuto ieri con il presidente Trump ha portato ad ipotizzare la sua prossima nomina a presidente Fed, cosa che, a sua volta, ha permesso al dollaro di guadagnare ampio terreno e al cambio con la moneta unica di scivolare sotto 1,18.

Chi è John Taylor?

Come anticipato, qualche settimana fa la Casa Bianca ha inviato a Donald Trump una lista di papabili candidati alla presidenza della Fed. Tra questi, però, John Tayor non era neanche stato incluso.

Se, almeno inizialmente, la sua nomina era stata considerata improbabile, il positivo incontro avuto ieri con il presidente Trump ha acceso di nuovo i riflettori sulla sua personalità e sul suo modo di concepire la politica monetaria.

“Il nome di Taylor è spuntato a sorpresa, poiché si trovava piuttosto in basso nella lista dei possibili candidati sui cui speculava il mercato”,

ha affermato Shin Kadota, strategist di Barclays.

La domanda sorge spontanea e porta a chiedersi perché il dollaro abbia guadagnato terreno sulle speculazioni relative ad una sua prossima presidenza. Chi è davvero John Taylor?

Con una laurea in economia a Princeton e un dottorato di ricerca a Stanford, Taylor non è estraneo alla politica monetaria: nel 1993 ha formulato la cosiddetta “regola di Taylor”, relativa al comportamento delle banche centrali nella determinazione dei tassi di interesse. Il suo vasto curriculum, insomma, potrebbe valergli la presidenza della Fed allo scadere del mandato di Janet Yellen.

Rispetto all’attuale presidente, da sempre fedele a posizioni dovish (da colomba), Taylor ha sempre assunto atteggiamenti più hawkish (da falco), cosa che potrebbe spiegare l’attuale apprezzamento del dollaro USA.

Yellen riconfermata?

Più volte la Yellen ha subito gli attacchi incessanti di tutti coloro che hanno considerato i tassi di interesse eccessivamente bassi; tra gli oppositori dell’attuale presidente Fed c’è stato anche Donald Trump, che ha incontrato la donna soltanto una volta e più volte si è lasciato andare a commenti poco lusinghieri. “È più politica della Clinton”, aveva urlato in campagna elettorale.

Stando a quanto riportato da diverse indiscrezioni di stampa internazionale, nel corso della prossima settimana l’inquilino della Casa Bianca e il presidente Fed si incontreranno per discutere in merito al futuro della Yellen. Non dimentichiamo, infatti, che l’attuale presidente potrebbe anche essere riconfermato in carica per altri 4 anni.

Per ora, comunque, gli investitori stanno dando vita ad una pioggia di acquisti sul dollaro statunitense, non in previsione di una riconferma della Yellen, bensì sull’ipotesi di una Fed in mano a Taylor.

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