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Dichiarazione dei redditi, modello Unico precompilato peggio del 730: c’erano dubbi?

sabato 4 giugno 2016, di Francesco Oliva

Il 2016 verrà ricordato come il secondo anno fiscale della dichiarazione dei redditi modello 730/2016 precompilato ed il primo dell’esperimento modello Unico persone fisiche precompilato.
In linea di principio la direzione è quella giusta, nel senso che un Fisco più chiaro e semplice è un obiettivo comune di tutti gli attori economici: cittadini, imprese e Stato.
Tuttavia, com’è noto, la concreta attuazione della dichiarazione dei redditi precompilata è stata un vero e proprio fiasco. Lo scorso anno ben 9 contribuenti su 10 hanno comunque preferito rivolgersi ad un CAF o professionista abilitato.
Perché lo hanno fatto? Le ragioni sono molteplici ma possono essere ricondotte ad un’unica grande questione: il sistema del precompilato non è stato attuato seriamente.

Il modello 730 2016 presenta ancora tantissimi errori: spese sanitarie incomplete (vi ricordate la polemica sull’invio dati al Sistema Tessera Sanitaria di fine gennaio?), i redditi da fabbricati e terreni non vengono indicati correttamente, alcuni contribuenti si ritrovano senza alcuni immobili (tipo garage) in dichiarazione, certificazioni uniche mancanti, ecc.

Nonostante l’evidente esigenza di migliorare fortemente il 730 precompilato, nel 2016 l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile anche il modello Unico 2016 persone fisiche precompilato, sbandierandolo come la dimostrazione che la rivoluzione fiscale è in corso e fra pochissimo tempo, se non da subito, il contribuente scevro di conoscenze fiscali e contabili potrà fare a meno del commercialista o del consulente fiscale in genere (dichiarazione esplicita di diversi esponenti della maggioranza di Governo).

Il risultato: il modello Unico persone fisiche precompilato è riuscito a fare peggio del modello 730 precompilato versione 1.0. Tra gli addetti ai lavori quest’ultima affermazione risulterà pleonastica e banale; tuttavia, i cittadini comuni, giustamente disinteressati dalle noiose questioni fiscali, qualche dubbio avrebbero anche potuto farselo venire, soprattutto guardando il seguente spot governativo che ci ha martellato nelle scorse settimane sulle reti televisive pubbliche RAI:

Si noti, in particolare, quanto lo spot sia infelice: “Il Fisco semplice: meno oneri, più certezze”. Secondo voi è così? Andiamo con ordine.

Fisco semplice con il nuovo sistema della dichiarazione dei redditi 2016 modello 730 e modello Unico persone fisiche
Innanzitutto, secondo Governo e Agenzia delle Entrate, il Fisco è oggi più semplice grazie al 730 ed al modello Unico precompilato. E’ vero? Probabilmente no. Sul 730, in realtà, ciò non è reso possibile dall’inefficienza dell’attuale sistema.
Tuttavia, la dichiarazione dei redditi modello 730 non è di per sè particolarmente complessa; di conseguenza, una corretta (anche se non semplice) implementazione del sistema potrebbe davvero rendere il Fisco di lavoratori dipendenti e pensionati più semplice.
Per il modello Unico precompilato, invece, già parliamo di una dichiarazione dei redditi più complessa da gestire, soprattutto in ordine ad imprese e professionisti. In questo senso non è impossibile pensare ad un’adesione prossima allo 0 per questa tipologia di dichiarazione dei redditi (lo scorso anno il 730 precompilato fu inviato direttamente dai contribuenti solo nel 10% dei casi).

Meno oneri con la nuova dichiarazione dei redditi precompilata
Secondo punto: con la dichiarazione dei redditi precompilata ci saranno meno oneri. Anche qui è facile smentire lo spot governativo. Infatti, se la dichiarazione dei redditi precompilata presenta così tanti errori, quanti saranno i contribuenti in grado di provvedere autonomamente alle correzioni e/o integrazioni della medesima?

Più certezze con la nuova dichiarazione dei redditi precompilata
Terzo punto: con la dichiarazione dei reddditi precompilata ci saranno più certezze. Qui siamo all’inversione totale della realtà. Proprio perché l’esperienza di questi due anni ha dimostrato l’inefficienza dell’attuale sistema della dichiarazione dei redditi precompilata i contribuenti hanno perso certezze e fiducia nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, già sotto tiro per la polemica sulle vessazioni ai contribuenti scoperte da Striscia La Notizia

La speranza: meno annunci e più fatti

Proprio per quanto detto sopra, contribuenti e addetti ai lavori si augurano che la tanto sbandierata semplificazione e riduzione fiscale diventi realtà, abbandonando ogni annuncio privo di senso e abbracciando realismo e serietà. In questo senso, l’Italia potrebbe prendere esempio da diversi Paesi vicini, non ultimo la Francia. I cugini transalpini, infatti, hanno una tassazione dei redditi da lavoro molto più bassa ed equa della nostra ed una semplicità complessiva del sistema neanche lontanamente paragonabile.

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