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Tempo scaduto per combattere la deflazione? Cosa farà la BCE?
martedì 2 settembre 2014, di
Strategie contro la devastante deflazione che attenta all’Unione Europea. Ritardi nell’azione hanno determinato il precipitare del tasso di inflazione verso zero. T-LTRO (Targeted Long-Term Refinancing Operations), acquisti dei titoli ABS (Asset-Backed Securities), Quantitative Easing (QE), Quantitative Easing del Popolo (QEP), tutte azioni che la BCE potrebbe porre in essere. Saranno efficaci e tutte assentite per scongiurare la deflazione in Europa?
Forse ci siamo. Sarà dura riuscirci ed è tutto da dimostrare l’efficacia del provvedimento. La svolta indica unicamente che la situazione è serissima e molto diversa da quella cloroformizzante e rassicurate presentata da alcuni media. La verificheremo giovedì quando ci sarà il Consiglio direttivo della BCE. Consiglio, che si svolge dopo l’apertura di Draghi a Jackson Hole, la reprimenda violenta di Schaeuble nell’intervista a Bloomberg e il “tradimento” di Hollande, che ha nominato il superliberista Macron sostenitore delle politiche di austerità.
Il rilancio di antiche proposte dal sapore eretico fatte da alcuni economisti appartenenti al mainstream economico dimostrano il fallimento delle politiche liberiste nella gestione di questa crisi di sistema. Proposte per scongiurare il rischio di deflazione, in area euro, che diventa sempre più concreto e che per l’Italia è già in atto. Una deflazione che la BCE ha visto da molto tempo come rischio concreto, ma che non ha fatto assolutamente nulla per osteggiare.
Ottime le probabilità di ricordare il prossimo anno come “annus horribilis” di deflazione con ulteriori fallimenti di aziende, tassi reali più alti, indebitamento famiglie e licenziamenti lavoratori. La BCE ha la grave colpa di avere mantenuto l’inflazione abbondantemente sotto il 2% e di certo ha grandi responsabilità per questo esito della crisi europea. Colpe ancora più grandi e risalenti all’origine dei Trattati le hanno i rappresentanti politici. Il punto critico è rappresentato dalla delega di fatto data alla Bce di interpretare liberamente il significato dell’obiettivo della stabilità dei prezzi senza che fosse prevista alcuna procedura. La Bce ha scelto che il tasso d’inflazione nel medio periodo oscillasse tra 0 e 2% con un obiettivo quantitativo di crescita annuale della massa monetaria, che in media non supera il 4,5%. Obiettivo mai più rivisto e da nessuno posto come problema soprattutto a seguito della più grande crisi che abbia mai interessato l’Occidente.
Inoltre il valore del tasso di crescita potenziale utilizzato dalla Bce è stato costantemente inferiore a quello considerato possibile e desiderabile dai governi sin dal Consiglio di Lisbona. Tutta questa situazione è dipesa dall’incubo dei tedeschi per l’inflazione.
All’incontro annuale dei premi Nobel dell’economia a Lindau, il Nobel 2011 Prof Sims nella Relazione “L’inflazione, la paura dell’inflazione e il debito pubblico“ ha affermato che la paura per inflazione e debito sta portando il mondo alla rovina, che oltretutto sono state le cause della dell’ascesa dei nazisti in Germania. Fu il discorso sul bilancio rigoroso e sano fatto da Bruning nel 1931 a far ottenere ai nazisti nel 1932, i 230 seggi con i quali ottennero la maggioranza. Nel 1928 avevano ottenuto altri 12 seggi e il fatto nuovo fu l’imposizione del bilancio di austerità imposto, per decreto dopo il voto contrario del Reichstag e fu quindi, dice Sims, l’austerità e non l’inflazione a determinare la svolta nazista in Germania.
Il 18 settembre la BCE darà attuazione al primo degli otto interventi, per complessivi 1000 miliardi, denominato T-LTRO (Targeted long-term refinancing operations). Il tasso applicato dalla banca centrale sarà dello 0,25% con scadenza a 4 anni. Prezzi da saldo per finanziare le imprese e in caso contrario restituzione anticipata, con un totale erogato nel 2014 di 400 mld di euro. Le banche italiane chiederanno circa 52 mld di euro. Bisogna comunque essere memori di un proverbio, che citava Keynes: “tu puoi portare un cavallo alla fontana, non puoi costringerlo a bere”.
Dopo T-LTRO la BCE procederà agli acquisti dei titoli ABS (Asset-Backed Securities), per permettere alle Banche di pulire i bilanci e poi concedere credito.
L’ultimo intervento in programma è rappresentato dal “Quantitative Easing” (QE) con l’acquisto dei titoli di Stato dei paesi che adottano l’euro con denaro di nuova emissione. Il “QE” serve alla BCE, per conseguire credito e tassi d’interesse uniformi in tutta la zona euro e per far crescere il tasso d’inflazione che si è allontanato molto dal 2%. Molti criticano il QE ritenuto responsabile di formare le bolle, ma un ex Nobel come Summers afferma che forse le bolle sono proprio necessarie alle economie mature per avere un minimo di crescita, in alternativa alla stagnazione.
L’alternativa alla QE è rappresentata dallo scandalo di distribuire nuova moneta ai cittadini o ai governi dei paesi immersi nella stagnazione e con questi soldi operare il taglio fiscale e/o la spesa pubblica, fino a quando riprende l’attività economica.
Una cosa è certa: il primo LTRO del dicembre servì solo alle banche per rimborsare i prestiti obbligazionari che avevano emesso ad alto interesse. Non un euro arrivò all’economia reale! Un eventuale QE a dicembre sarebbe innanzitutto ripartito negli acquisti in base alla quota di capitale BCE posseduto, e problematico sarebbe la distribuzione tra titoli privati e pubblici. Di certo i beneficiari sarebbero le banche che realizzano plusvalenze cedendo titoli alla Bce e procedono agli aumenti di capitale cogliendo le favorevoli condizioni di mercato azionario.
Alla fine forse la vera cura contro la crisi è il “denaro lanciato dall’elicottero” ovvero trasferimento di potere d’acquisto nell’economia mediante distribuzione di soldi, agli individui insomma un “Quantitative Easing per il Popolo”. Un concetto non nuovo sostenuto sia da Keynes sia da Milton Friedman che però intendevano come finanziamento della spesa pubblica con moneta per combattere la deflazione.
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