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Come dare più lavoro agli avvocati? La proposta dell’OCF
lunedì 19 febbraio 2018, di
Per dare più lavoro agli avvocati è necessario togliere dalla competenza del giudice alcune attività di accertamento.
Lo sostiene l’Organismo congressuale forense - l’organo nato nel 2016 in sostituzione dell’OUA con l’intento di assicurare un rapporto più stretto con il congresso - che ha redatto un documento in cui sono riassunte le proposte per una nuova riforma della Giustizia.
Un documento che l’OCF ha illustrato ad alcune forze politiche che in queste settimane sono impegnate nella campagna elettorale per le elezioni del 4 marzo prossimo.
Le proposte sono state illustrate in un incontro tenutosi domenica 18 febbraio presso il Cinema Adriano di Roma, al quale hanno preso parte i vertici dell’OCF - il coordinatore Antonio Rosa, il segretario Giovanni Malinconico e il tesoriere Sandro Vaccaro - e i rappresentanti delle forze politiche in campo per le elezioni del 4 marzo, come ad esempio Franco Vazio (Partito Democratico), Maurizio Gasparri (Forza Italia), Daniele Piva (Movimento 5 Stelle), Michele Sarno (Fratelli d’Italia), Antonio Marotta (Noi con l’Italia) e Cesare Antetomaso di Potere al Popolo.
Intenzione dell’OCF è di costituire una sorta di “contratto dell’avvocatura” con una serie di proposte utili per riorganizzare la Giustizia italiana; spetterà all’avvocatura stessa verificare se chi lo ha sottoscritto si impegnerà a realizzarne i contenuti.
Non tutte le proposte presentate dall’Organismo congressuale forense però sono state condivise dai presenti; vediamo qual è il bilancio di questo incontro cominciando ad analizzare le idee dell’OCF su come riformare al meglio la Giustizia italiana.
OCF: ecco come dare più lavoro agli avvocati
L’OCF ha chiesto alle forze politiche intervenute all’incontro di essere maggiormente coinvolta nei processi decisionali in materia di politiche della giustizia. D’altronde non si può sperare di attuare una riforma della Giustizia efficiente senza aver prima interpellato i diretti interessati.
Un altro obiettivo è di riconoscere una volta per tutte la dignità costituzionale alla difesa in giudizio.
Nel dettaglio, un provvedimento utile per dare più lavoro agli avvocati è quello che vuole portar fuori dal sistema giurisdizionale le attività di accertamento; queste non sarebbero più di competenza del giudice (al quale resta l’assoluta competenza delle attività decisionali) bensì degli avvocati.
Pensate ad esempio a tutti quei procedimenti speciali che oggi sono di competenza dei giudici, quali il decreto ingiuntivo, le convalide di sfratto per morosità o l’accertamento dei fatti incerti con l’acquisizione delle testimonianze di terzi; tutte attività che se affidate agli avvocati porterebbero ad una rivalutazione della professione forense, visto che oggi per gli avvocati c’è sempre meno lavoro (e di conseguenza i guadagni sono in costante calo).
Il bilancio dell’incontro
Secondo quanto dichiarato dall’OCF nell’incontro andato in scena nella giornata di domenica 18 febbraio si è parlato anche del possibile inserimento del “ruolo della difesa tecnica” nell’articolo 111 della Costituzione. Una proposta sulla quale si è rilevata un’apertura da entrambe le parti.
Condivisa anche l’avversità nei confronti dell’introduzione di un rito sommario generalizzato per le controversie civili e dell’aumento dei costi di accesso alla giustizia.
Tra l’OCF e le forze politiche intervenute all’incontro, invece, c’è distanza per alcuni temi come la prescrizione, così come la messa a punto di una geografia giudiziaria - voluta dall’OCF - che avrà il compito di rivedere quanto fatto con la recente riforma della Giustizia intervenendo su alcuni punti critici.