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Corruzione: migliora la reputazione dell’Italia nel mondo
martedì 29 gennaio 2019, di
La corruzione è uno dei mali che maggiormente insidiano la crescita di una società. In Italia è un fenomeno purtroppo molto comune, ma qualcosa sembra stia migliorando. Almeno sul fronte della percezione: l’Italia infatti continua a posizionarsi sempre più in alto nella classifica internazionale stilata da Transparency International.
Il nostro Paese occupa la 53esima posizione a livello mondiale, salendo di un gradino rispetto all’ultima rilevazione.
Percezione della corruzione: Italia 53esima
Come da tradizione, Tranpsarency International ha presentato il suo rapporto annuale con allegata la classifica sulla percezione dei Paesi nel mondo.
Come detto, l’Italia occupa il 53esimo posto, con un punteggio di 52 su 100, migliorando la sua posizione rispetto all’anno scorso quando si poneva un gradino più in basso, al 54esimo posto.
Secondo quanto emerge dal rapporto della Ong che opera nella lotta alla corruzione, l’Italia è tra i pochi Paesi che hanno migliorato la propria posizione anche se la strada verso la parte alta della classifica è ancora lunga.
Percezione della corruzione: la legge in materia avrà efficacia?
“C’è ancora molto da fare, a partire dall’implementazione della recentissima legge anticorruzione, una legge che andrà valutata sulla sua capacità di incidere concretamente nel Paese” ha osservato Virginio Carnevali, presidente di Transparency International Italia.
La situazione è complessa anche se individuare ciò che mina la stabilità e la crescita non è operazione difficile. Non a caso, il direttore della sezione italiana della Ong, Davide Del Monte, ricorda che “alti livelli di corruzione e scarsa trasparenza di chi gestisce la cosa pubblica, conflitti di interesse tra finanza, politica, affari e istituzioni, rappresentano una minaccia alla stabilità e al buon funzionamento di un Paese”.
Nell’indicare la direzione da seguire, Del Monte suggerisce alle istituzioni, non solo a quelle italiane, di “riacquistare la fiducia dei cittadini, mostrandosi trasparenti, credibili e inattaccabili sul piano dell’integrità”.
Alla luce di queste osservazioni, ad esempio, osserva che
“le nuove norme sul finanziamento alla politica vanno in questa direzione ma, senza regole sulla trasparenza di chi cerca di influenzare la decisioni pubbliche e quindi delle attività di lobbying, non potranno mai essere pienamente efficaci”.
L’appello dunque al governo: intervenga su questo tema.
Percezione della corruzione: il rapporto
Il rapporto di Transparency Interntional si basa su 13 sondaggi e valutazioni di esperti sulla corruzione in ambito pubblico. Ad ogni Paese viene assegnato un punteggio da 0 a 100: più è alto il valore assegnato, minore è la percezione della corruzione.
A guidare la classifica ci sono Danimarca e Nuova Zelanda con 88 e 87 punti, mentre oltre due terzi dei Paesi presi in considerazione dallo studio hanno ottenuto un punteggio inferiore a 50, posizionandosi nella parte bassa della classifica.
Inoltre, dal 2012 ad oggi, i Paesi che hanno migliorato la loro posizione sono solo 20, Italia compresa: il risultato italiano infatti è migliorato di ben 10 punti. Nello stesso arco temporale, sono 16 invece quelli che hanno registrato un significativo peggioramento. Tra questi anche Australia, Ungheria e Turchia,
Fanalino di coda con appena 10 punti c’è la Somalia, preceduta da Sud Sudan e Siria, entrambi con un risultato di 13 punti.