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Chi sono i vincitori e i perdenti nelle elezioni in Molise?
lunedì 23 aprile 2018, di
Donato Toma è il nuovo governatore del Molise. Adesso che sono definitivi i risultati, con la vittoria della coalizione di Centrodestra, è tempo di bilanci per capire anche come questo voto si potrà riflettere su quello che sta accadendo a Roma.
Chi di certo esce molto male dalle elezioni in Molise è il Partito Democratico, che ha governato la regione negli ultimi cinque anni, mentre il tour elettorale di Silvio Berlusconi sembrerebbe aver dato i suoi frutti.
I vincitori delle elezioni in Molise
Se lo scorso 4 marzo in occasione delle politiche era stato il Movimento 5 Stelle a fare il pieno di voti, 44,79% contro il 29,81 del Centrodestra, domenica 22 aprile Donato Toma è riuscito a ribaltare la situazione imponendosi con il 43,46% delle preferenze.
Un successo pieno quello del candidato del Centrodestra visto che Andrea Greco (Movimento 5 Stelle) si è fermato al 38,50%. Più staccato Carlo Veneziale (Centrosinistra) che non è andato oltre il 17,10%, mentre Agostino Di Giacomo (CasaPound) ha ottenuto lo 0,42%.
Oltre che Toma, sul carro dei vincitori salgono senza dubbio i moderati. Forza Italia(9,38%) infatti è il primo partito del Centrodestra, seguito dalla Lega (8,32%), Popolari per l’Italia (7,12%), Unione di Centro (5,11%) e Fratelli d’Italia (4,45%).
Molto bene la lista Orgoglio Molise (8,34%) che è la seconda forza della coalizione e anche la Lista Iorio (3,58%) che fa riferimento all’ex governatore molisano. Può essere soddisfatto anche il Movimento Nazionale per la Sovranità (2,70%), partito questo che è guidato dall’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.
All’interno del Centrodestra comunque può tirare un bel sospiro di sollievo Silvio Berlusconi. Forza Italia infatti è rimasta davanti alla Lega, con il carroccio che quindi non è riuscito a sfondare come temuto dagli azzurri.
Vista la partita che si sta giocando a Roma, il risultato fa capire come Matteo Salvini abbia ancora bisogno degli alleati moderati al Sud per poter ambire a governare il paese. Il voto del Molise di conseguenza potrebbe allontanare l’ipotesi di una rottura della coalizione.
Gli sconfitti
Sembrerebbero essere una sorta di maledizione le elezioni regionali per il Movimento 5 Stelle. Così come avvenuto in Sicilia, dove erano dati inizialmente come i grandi favoriti, anche in Molise alla fine l’ha spuntata il Centrodestra.
Rispetto alle politiche, i pentastellati hanno perso circa 14.000 voti in meno di due mesi. Questo perché il voto locale è sempre differente da quello nazionale, visto che le nove liste a supporto di Toma hanno fatto la differenza, specie le civiche.
Chi invece non ha attenuanti è il Centrosinistra che, con Paolo Di Laura Frattura, aveva governato la regione negli ultimi cinque anni. Nel 2013 la coalizione prese il 44,70% dei voti, pari a 85.881 preferenze.
Il 22 aprile invece Veneziale non è andato oltre il 17,10% ottenendo soltanto 28.818 voti: rispetto a cinque anni fa la coalizione ha perso la bellezza di 57.000 voti. Il Partito Democratico poi è passato da 24.892 a 13.122 preferenze, quasi dimezzando quindi il suo bottino.
Del resto difficile aspettarsi di meglio se, durante la campagna elettorale, mentre tutti i leader degli altri partiti battevano il Molise a tappeto, nessun big del PD si è fatto vedere in occasione di queste regionali.
Quasi scompaiono quindi i dem, un ennesimo campanello d’allarme che però sembrerebbe non essere recepito come i precedenti da una dirigenza ormai sempre più autoreferenziale e lontana dalle esigenze dei territori.
Passo indietro infine anche per CasaPound, che ha dimezzato i suoi voti rispetto alle politiche del 4 marzo. Con ogni probabilità, il candidato Di Giacomo ha pagato in quest’ottica il buon risultato del Movimento Nazionale per la Sovranità.