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L’allarme di Bankitalia: debito pubblico sale al 132,2% del Pil
martedì 9 aprile 2019, di
Cresce il debito pubblico del Paese. È quanto previsto oggi da Bankitalia, che ha rivisto al rialzo le stime sul rapporto debito/Pil nel 2018, segnalando quota 132,2%, ovvero un punto percentuale in più rispetto alle stime precedenti, ferme a 132,1%.
Quel punto percentuale vale 5,3 miliardi di euro. La mossa, che modifica il dato di previsione dello scorso marzo, è originata dalle modifiche sul fronte PA del governo, che prevedono l’ingresso di dieci nuovi enti.
Ad aumentare è anche il rapporto debito/pil del 2017, al 131,4%.
L’allarme di Bankitalia: debito pubblico sale al 132,2% del Pil
Al 31 dicembre del 2018 il debito del Belpaese si assesta su quota 2.322 miliardi di euro, per un aumento che corrisponde a 5,3 miliardi in più rispetto alle previsioni di Bankitalia dello scorso 15 marzo.
Al 31 dicembre del 2017 il debito segna 2.269 miliardi, anche in questo caso il dato è rivisto al rialzo, di 5,5 miliardi. Più 0,8 miliardi invece nel 2016.
Revisione al rialzo che deriva a sua volta dalle stime dell’Istat per quel che riguarda il Pil, con il +1,6% del 2017 portato a +1,7%, e la conferma del +0,9% per la crescita del 2018.
La variazione delle stime di Bankitalia deriva dalla modifica del perimetro della Pubblica Amministrazione, che ha visto - a seguito del patto tra Istat ed Eurostat -accedere 10 nuovi enti.
Questi ultimi sono stati quindi riclassificati all’interno del settore della PA; si tratta di Rete ferroviaria Italiana, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia), Ferrovie Nord, Finpiemonte, Cassa del Trentino, Finanziaria per lo sviluppo della Lombardia, Finanziaria regionale abruzzese, Finanziaria regionale Valle d’Aosta, Acquirente Unico e Ricerca sul sistema energetico.
La circostanza - ha argomentato l’istituto guidato da Ignazio Visco - modifica lo scenario, considerando che le istituzioni sopraindicate “per loro natura producono un impatto significativo su diversi aggregati economici, tra cui il valore aggiunto”.
Le previsioni di Bankitalia arrivano solo poche ore prima del CdM di scena oggi, da cui verrà fuori il Def - il Documento di Economia e Finanza - per il 2020.