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Yen torna valuta rifugio. Soffiano venti di guerra tra Ucraina e Russia
venerdì 14 marzo 2014, di
Tornano a crescere pericolosamente le tensioni tra Ucraina e Russia, a seguito della decisione di Vladimir Putin di spostare le truppe ai confini della Crimea in vista del referendum di domenica 16 marzo che dovrebbe decretare la secessione della penisola filo-russa da Kiev. Intanto Angela Merkel ha alzato i toni contro Putin, mentre Obama ha accettato parzialmente le richieste di aiuto dell’Ucraina che in pratica si sta preparando alla guerra.
La crisi geopolitica potrebbe peggiorare ancora di più nel corso del week-end, tanto che ormai la situazione sta diventando davvero esplosiva. I mercati finanziari stanno soffrendo non poco l’attuale scenario di incertezza geopolitica, che va a sommarsi ai ripetuti dati macro inferiori alle attese provenienti dalla Cina (stanotte è toccato alla produzione industriale).
Ieri Wall Street ha chiuso in deciso calo, male anche le borse europee che anche stamattina sono in netto ribasso. Risalgono gli spread sovrani, mentre crollano le borse di Tokyo (-3,3%) e di Mosca (che ha perso più del 4%). Sul forex il clima di avversione verso il rischio (risk off) sta favorendo il boom dello yen, che sta tornando ad essere una valuta rifugio grazie al fatto che i trader si affrettano a chiudere gli short aperti sulla divisa nipponica in ottica di carry trade, favoriti dalla politica monetaria ultra-espansiva della Bank of Japan.
Il tasso di cambio USD/JPY è tornato in area 101,50, ma una settimana fa era salito in area 103,80 sui massimi da oltre un mese. Pesante flessione anche per il cross EUR/JPY, sul quale pesano anche le dichiarazioni di Mario Draghi che si è detto pronto ad agire per fermare il super-euro. I prezzi sono crollati in area 140,60, ma ieri avevano toccato un top intraday a 143,37. Giù anche il cross GBP/JPY che è atterrato in area 168,60, ma una settimana fa questo rapporto di cambio aveva superato quota 173,50.