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Wall Street: crolla il Nasdaq. Avversione al rischio spinge gli asset rifugio

venerdì 11 aprile 2014, di Nicola D’Antuono

La giornata di ieri sui mercati finanziari è stata caratterizzata dal crollo delle borse americane, che hanno fatto diminuire drasticamente la propensione al rischio sui mercati nonostante il tono molto dovish emerso dai verbali dell’ultima riunione della FED. A Wall Street l’indice azionario S&P500 ha perso il 2,09% a 1.833,09 punti, scendendo sui livelli più bassi dal 21 febbraio scorso. Male anche il Dow Jones, che ha perso l’1,62% a 16.170,20 punti. E’ andata molto peggio all’indice Nasdaq-100, che ha registrato una flessione del 3,13% a 3.487,76 punti.

L’indice dei titoli hi-tech è sceso sui minimi da oltre due mesi e ha evidenziato la peggior seduta degli ultimi due anni. Sul listino spicca il crollo di Facebook (-5,21%). In Europa le vendite sono state più contenute, anche se alla borsa di Milano l’indice FTSE MIB ha perso l’1,33% a 21.429 punti. L’indice Dax30 di Francoforte ha mostrato un calo dello 0,55% a 9.454,54 punti. Il deciso calo delle borse ha fatto aumentare notevolmente l’avversione al rischio degli investitori, che iniziano a temere l’avvio di un trend ribassista più marcato a causa della condizione di ipercomprato raggiunta dai principali listini mondiali.

Il clima di risk off ha favorito gli asset rifugio, tra i quali emerge anche l’oro. Il metallo prezioso, sul quale le grandi banche d’affari mantengono una view molto negativa, potrebbe risalire la china dopo le forti vendite avvenute nella seconda metà del mese di marzo. I prezzi sono saliti ai massimi da oltre due settimane, sfiorando quota 1.325 dollari l’oncia. L’oro potrebbe diventare ben presto oggetto di forti acquisti, soprattutto se le tensioni tra la Russia e l’Occidente dovessero aumentare a causa della perdurante crisi geopolitica in Ucraina. Tra gli asset rifugio spicca anche il buon momento delle cosiddette safe heaven, ovvero il franco svizzero e lo yen giapponese.

Le valute rifugio summenzionate stanno sperimentando un ottimo momento, in particolare la moneta di Tokyo. Il cambio dollaro/franco è sceso sui minimi delle ultime tre settimane in area 0,8750, mentre il cambio dollaro/yen sta cercando di non perdere i supporti fondamentali compresi tra 101,50 e 101,20, dopo che negli ultimi giorni ha subito pesanti vendite. Sul fronte macroeconomico non sono giunte notizie negative, anzi ieri negli Stati Uniti le richieste di sussidi per la disoccupazione sono scese ai minimi da maggio 2007. Il crollo delle borse e l’avversione al rischio potrebbe quindi spiegarsi con la voglia degli investitori di prendere profitto, dopo anni di boom grazie al denaro a buon mercato elargito dalle banche centrali. Sullo sfondo, però, continua a pesare l’incognita della crisi geo-politica in Ucraina.

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