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Virginia Raggi, elezioni Roma 2016: le strane proposte della candidata 5 Stelle

lunedì 20 giugno 2016, di Chiara Ridolfi

Virginia Raggi, candidata del Movimento 5 Stelle per le Comunali di Roma 2016, vince le elezioni della Capitale e ne diventa il nuovo sindaco. Un dato storico, dal momento che per la prima volta il sindaco di Roma non solo è del Movimento 5 Stelle, ma per di più è una donna.

Virginia Raggi durante la campagna elettorale ha fatto tante promesse ai suoi elettori. Alcune proposte della Raggi però sono apparse bizzarre e decisamente strane. Tra le ultime c’è la dichiarazione di voler passare al baratto e di cominciare ad utilizzare un tipo di moneta alternativa per far ripartire l’economia romana.

Il Movimento 5 Stelle è noto per le sue proposte particolari e Virginia Raggi non sembra essere meno dei suoi colleghi. Per le Comunali di Roma 2016 in più occasioni la candidata ha lasciato a bocca aperta i suoi ascoltatori con le sue proposte stravaganti. A Porta a Porta ha parlato di utilizzare pannolini lavabili per ridurre l’inquinamento; precedentemente ha dichiarato guerra a Uber e ha annunciato la costruzione di una funivia per risolvere i problemi di traffico.

Le proposte della candidata dal Movimento 5 Stelle di certo non passano inosservate e lo spazio che i media riservano a Virginia Raggi è sempre maggiore. Mentre oggi suoi giornali stranieri si titola la notizia della prima donna sindaco di Roma, i cittadini della Capitale sperano invece che la Raggi riesca a risolvere i problemi che affliggono la città e le sfide che si presentano alla candidata.

Ma quali sono le proposte più strane della candidata del Movimento 5 Stelle? Vediamo tutte le idee più bizzarre avanzate dalla candidata grillina.

Virginia Raggi: Roma più green

Il Movimento 5 Stelle continua a far parlare di sé e la sua candidata sindaco per le Comunali di Roma 2016 non è da meno. Dopo il processo intentatole durante i giorni precedenti alle elezioni del 5 giugno da un avvocato romano e lo scandalo di Pizzarotti, che coinvolge tutto il Movimento, arrivano le proposte di Virginia Raggi, che hanno complicato non poco la corsa al Campidoglio. La candidata ogni giorno sembrava avere nuove idee per migliorare la città di Roma, alcune però sono così strane da sembrare quasi irreali.

Tra le proposte più strane di Virginia Raggi non è passata inosservata quella dei pannolini. La Raggi, durante un’intervista a Porta a Porta, ha infatti proposto di sostituire i pannolini usa e getta con quelli lavabili. La candidata dei 5 Stelle ha infatti notato che il 10% dei rifiuti non riciclabili della Capitale sono i pannolini dei bebé.

L’idea non è stata di certo tra le migliori della candidata e subito si sono alzate le proteste delle mamme. Inoltre in un periodo di forte calo delle nascite non si riesce bene a comprendere in che modo questo cambiamento potrebbe incidere in modo così drastico sulla situazione romana.

Per una città più attenta alle esigenze dell’ambiente Virginia Raggi ha anche proposto di eliminare i contenitori di plastica, sostituendoli con quelli di vetro; mettere al bando i contenitori di polistirolo e incentivare i mercati dell’usato. Questa parte del suo programma passa però in secondo piano, dal momento che non si riesce bene a capire come verrebbe poi effettuato il cambiamento. Le bottiglie di vetro dovrebbero avere un sistema di vuoto a rendere, ma nel programma politico della candidata non si comprende bene come avverrà tale raccolta.

In sostanza un’altro buco nell’acqua che potrebbe risultare uno dei punti critici per il nuovo sindaco della Capitale.

Virginia Raggi: tornare al baratto per far rinascere Roma

Roma è una città allo sbando, tante le problematiche al suo interno e i dilemmi che il nuovo sindaco dovrà cercare di risolvere. La proposta di Virginia Raggi per risollevare l’economia della Capitale è semplice: introdurre una moneta complementare. Il sistema è intuitivo: per un servizio verranno date un tot di monete complementari, che poi verranno reinvestite per ottenere dei servizi da altri professionisti aderenti all’iniziativa. Una sorta di baratto modernizzato.

Quello che la candidata del Movimento 5 Stelle non ha considerato è l’evasione fiscale. In questo modo infatti si darebbe la possibilità ad un città popolata da milioni di abitanti di evadere legalmente il fisco e creare ulteriori problematiche all’economia. Forse però il buco di bilancio che si creerebbe con questo nuovo sistema di pagamento potrebbe essere tamponato con l’altra assurda proposta della candidata: la tassazione per i rom.

La Raggi ha infatti proposto una soluzione a dir poco inattuabile. Dopo il censimento di tutti i campi rom, gli abitanti di questi agglomerati dovranno adeguarsi a vivere in strutture abitative normali e soprattutto dovranno lavorare e pagare le tasse come tutti gli abitanti della Capitale.

Il progetto a parole sarebbe l’idea migliore per risolvere i problemi di criminalità di Roma, ma dal punto di vista dell’attuazione diventa un vero disastro. Non si capiscono bene le modalità del censimento, le tempistiche degli spostamenti e soprattutto in che modo riuscirà a convincere la popolazione nomade a cambiare stile di vita.

Quelle di Virginia Raggi infatti sono solo idee, che non hanno dietro un piano di attuazione, non si capisce dove dovrebbero essere impiegati i rom, in quali strutture dovrebbero spostarsi e soprattutto come convincerli a cambiare un sistema di vita millenario.

Virginia Raggi: una nuova viabilità per Roma

La viabilità a Roma è un’altra nota dolente, tra buche, ritardi e scioperi la Capitale è congestionata quasi ogni giorno. Il traffico in alcuni punti della città sembra un problema insormontabile. Per risolverlo arriva la proposta della candidata: costruire un funivia tra Casalotti e Boccea.

Un progetto a dir poco titanico, se si pensa che a Roma sono decenni che si cerca di ultimare la tratta della metro C, che richiederebbe una gran quantità di fondi. Nelle dichiarazioni Virginia Raggi afferma che in 18-24 mesi sarebbe in uso le tratte, ma non fa alcun accenno al modo di reperire le risorse per il progetto.

La guerra che la candidata vorrebbe fare contro Uber, fino a bandire il servizio da tutta la Capitale, insieme alla funivia sarebbero tra le proposte più stravaganti avanzate in questa campagna elettorale per risolvere il problema della viabilità romana.

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