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Verbali FOMC, Fed preoccupata: rialzo dei tassi di interesse, a giugno è troppo presto

giovedì 19 febbraio 2015, di Flavia Provenzani

La Federal Reserve aveva già espresso nel mese scorso la preoccupazione che l’aumento dei tassi di interesse troppo precoce potesse incidere negativamente sulla ripresa economica degli Stati Uniti.

Il verbale della riunione del 27-28 gennaio della Fed, pubblicato mercoledì dal FOMC, ora mostra i funzionari intenti a proteggere una solida crescita economica degli Stati Uniti contro la debolezza dei mercati internazionali e la preoccuparsi della caduta dei forecast dell’inflazione negli Stati Uniti.

La Fed hanno ha discusso dell’impatto che un’inflazione ostinatamente bassa sta avendo sulla fiducia della banca centrale possa muoversi con un piano di rialzo dei tassi, come mostrano i verbali della riunione della Federal Open Market Committee (FOMC).

Se la Fed rialzasse i tassi di interesse entro giugno però sarebbero a rischio 9.000 miliardi di dollari.

I funzionari della Fed avevano individuato giugno come mese per iniziare a sollevare i tassi.
Ma i verbali mettono in luce la profondità del dibattito della Fed sull’inflazione ed evidenziano il desiderio di mantenere i tassi di interesse bassi più a lungo.

"Penso che la Fed sia molto più dovish di quanto chiunque avesse previsto, questo è sicuro"

ha detto Greg Peters, responsabile investimenti presso Prudential Fixed Income, riferendosi al verbale.

"Penso che per la banca centrale sarà difficile muoversi entro giugno, ma non vuol dire che non lo farà."

Nella sua dichiarazione politica di gennaio la Fed aveva fatto cenno alle turbolenze sui mercati di tutto il mondo, dicendo che avrebbe tenuto gli "sviluppi finanziari e internazionali" in considerazione.

È la prima volta da gennaio 2013 che la Fed fa un riferimento chiaro ed evidente alle vicende economiche oltreoceano in una sua dichiarazione di politica monetaria.

Il verbale ha offerto una visione più dettagliata sulle preoccupazioni per l’economia mondiale, con la Fed che ha notato come il rallentamento economico della Cina e le tensioni in Medio Oriente e in Ucraina comportino un rischio al ribasso per le prospettive sulla crescita economica degli Stati Uniti.

Il riferimento "internazionale" nel mese di gennaio ha portato gli investitori obbligazionari a scommettere subito che la Fed avrebbe aspettato ancora a lungo prima di alzare i tassi, ma i rendimenti obbligazionari hanno sparato alto dall’inizio di febbraio.

L’impennata ha dimostrato che gli investitori stanno seguendo con più convinzione l’aspettativa di un inizio dell’aumento dei tassi di interesse nel mese di giugno, sulla scia dei forti dati sulla crescita economica e sull’occupazione.

La pubblicazione dei verbali, avvenuta ieri, ha però intaccato le aspettative, e i rendimenti obbligazionari sono scesi.

"Chiaramente ci sono alcuni membri più dovish che pensano che l’economia non sia ancora abbastanza forte per sostenere i prezzi, il che sta tenendo lontana la Fed dalla normalizzazione della politica monetaria "

ha detto Alan Gayle, senior investment strategist presso Ridgeworth Investments.

Anche se i funzionari della Fed hanno convenuto che la crescita economica statunitense si sta rafforzando, i verbali hanno mostrato una banca centrale che continua a contrastare il rialzo dei tassi di interesse a causa del calo delle aspettative di inflazione.

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