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Veneto Banca-Popolare di Vicenza: perché oggi è un giorno cruciale

giovedì 27 luglio 2017, di C. G.

Il salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza sta continuando a tenere con il fiato sospeso.

Il 25 giugno scorso il Governo ha approvato il tanto discusso decreto legge volto al salvataggio dei due istituti che, tra l’altro, ha reso nuovamente l’Italia lo zimbello d’Europa e del mondo intero.

Il testo su Veneto Banca e Popolare di Vicenza, due delle 7 banche che hanno prosciugato i risparmi degli italiani, è così passato prima all’esame della Camera e ora a quello del Senato - su entrambi il Governo ha fatto sentire la propria voce ponendo la questione di fiducia.

L’esito dell’esame al Senato sarà noto nella giornata odierna ma, nonostante le proteste di diversi esponenti politici, non dovrebbero esservi problemi nell’approvazione del decreto necessario al definitivo salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza.

Cronologia di un salvataggio

Lo scorso 25 giugno il Governo ha approvato il tanto atteso decreto legge necessario al salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Il tutto in seguito alle pronunce favorevoli dell’Europa relative al futuro dei due istituti veneti.

Nel momento in cui il decreto è passato all’esame della Camera dei Deputati, il Governo ha tuonato avanzando richiesta di fiducia sullo stesso. Della serie: o il salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza o addio all’esecutivo. Con 315 voti favorevoli, 178 contrari e un’astensione, la Camera ha ufficialmente accordato la richiesta fiducia lo scorso 13 luglio.

Oggi 27 luglio, a meno di un mese di distanza dall’esame della Camera, il copione sembra ripetersi. Il testo del decreto legge è passato al Senato - dopo l’ok della Commissione Finanze - e il Governo non ha lasciato ampi spazi di manovra sollevando nuovamente la questione di fiducia.

Quanto manca ancora?

Non dovrebbe mancare molto al definitivo salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Nonostante il Governo abbia posto la fiducia sul decreto legge in esame al Senato, la votazione dovrebbe concludersi nella giornata odierna, che per tale motivo sarà una delle più importanti per le due venete.

Ad annunciare la fiducia sul decreto (che scadrà il 24 agosto) il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro. Dopo aver respinto le richieste pregiudiziali di incostituzionalità di SI, M5S e Lega Nord, l’aula ha avviato la discussione che dovrà concludersi senza alcuna modifica, pena il ripensamento da parte di Intesa Sanpaolo e la messa in discussione del futuro di Veneto Banca e Popolare di Vicenza.

Il nodo rimborsi

Ad attirare l’attenzione degli esperti non sono soltanto le ultime vicende sul salvataggio, ma anche quelle relative ai rimborsi da corrispondere agli azionisti delle due banche venete. La blindatura del decreto legge non permetterà di modificare quanto previsto sul tema né quanto stabilito sulle sanzioni da comminare ai responsabili.

A confermare l’impossibilità di un cambio di rotta anche Padoan, che ha ribadito l’impossibilità di rimborsare con i soldi pubblici anche i piccoli azionisti che con la liquidazione vedranno azzerato il loro investimento.

“Possono essere considerati vittime di comportamenti illeciti, ma chi compra azioni di una società assume un rischio elevato che contempla la possibilità di perdere interamente l’investimento”,

ha affermato il ministro dell’Economia e delle Finanze il quale ha aggiunto che estendere i rimborsi ai piccoli azionisti significherebbe far pagare il peso delle loro scelte anche ai contribuenti che nulla hanno avuto a che fare con gli investimenti in Veneto Banca e Popolare di Vicenza.

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