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Ue, arrivano i Safe Bond

giovedì 24 maggio 2018, di Francesca Caiazzo

Diversificare i portafogli delle banche dell’Eurozona e rafforzare l’integrazione finanziaria. Questi gli obiettivi della Commissione europea che, come annunciato nei giorni scorsi, ha presentato la proposta di un nuovo pacchetto di misure, che prevede anche il lancio di titoli cartolarizzati di obbligazioni statali.

Si tratta di strumenti finanziari, assicurano da Bruxelles, che possono essere ritenuti ultra sicuri e che nelle intenzioni della Commissione dovrebbero rappresentare un primo passo verso l’auspicata unione bancaria tra i Paesi Ue.

I Safe Bond

Se la proposta della Commissione otterrà il via libera dal Consiglio e dal Parlamento, i nuovi strumenti finanziari saranno emessi da una nuova entità, di natura privata, che provvederà ad acquisire bond dei Paesi dell’Eurozona per poi rimetterli sul mercato offrendoli ai grandi investitori.

La composizione delle cartolarizzazioni dei titoli dipenderà dal peso che i singoli stati Stati hanno nel capitale della Bce: maggiore è il contributo versato, maggiore sarà la quota del bond.

La misura presentata prevede che i safe bond siano di due tipologie, una ad alto rendimento e ad alto rischio, e un’altra a basso rendimento e quindi a basso rischio. La prima rappresenta il 70% del valore nominale dell’emissione e verrà proposta agli investitori in una prima tranche, la restante parte del 30% sarà immessa sul mercato in un secondo momento.

Questi titoli, assicurano da Bruxelles,

“Non implicheranno mutualizzazione dei rischi o perdite tra gli Stati euro. Solo gli investitori privati condivideranno rischi ed eventuali perdite.”

Essendo considerati asset ultra sicuri, la Commissione intende chiedere alle autorità di sorveglianza bancarie che vengano trattati alla stregua dei titoli di Stato, tradizionalmente considerati privi di rischio.

Le altre misure presentate dalla Commissione

La Commissione europea ha proposto anche l’adozione di altri due provvedimenti. Uno ha l’obiettivo di aiutare le piccole e medie imprese ad entrare in Borsa - visto che il numero delle Pmi che hanno avuto accesso ai mercati si è praticamente dimezzato nell’ultimo decennio – e di aumentare il loro livello di liquidità.

Per farlo, Bruxelles vuole facilitare l’emissione di obbligazioni, anche semplificando la definizione stessa di Pmi che emettono solo obbligazioni.

L’altro intende, invece, promuovere gli investimenti sostenibili proponendo una serie di criteri per valutare la sostenibilità ecologica, appunto, di singoli strumenti finanziari.

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