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Ucraina, forniture gas a rischio. La russa Gazprom minaccia di chiudere i rubinetti. Tutta l’Europa è in pericolo
venerdì 7 marzo 2014, di
Europa e Ucraina potrebbero presto ritrovarsi senza gas. Kiev non ha infatti rispettato le scadenze dettate da Gazprom, la più grande azienda russa, nonché maggiore estrattore di gas naturale al mondo, il cui ex presidente è Dmitri Medvedev, attuale Premier russo.
La compagnia, che grazie all’enorme potere acquisito negli anni, in passato è stata addirittura un vero e proprio Ministero, ha affermato che se l’Ucraina non salderà presto i suoi debiti, potrebbe aprirsi una crisi come quella scatenatasi nel 2009, anno in cui in seguito alle controversie commerciali tra Russia e Ucraina, l’Europa rischiò di ritrovarsi a secco di gas.
La crisi del 2009
Il 2 ottobre 2008, i primi ministri dei due governi firmarono un protocollo d’intesa in base al quale si impegnavano a conformare i prezzi a quelli di mercato e a garantire la fornitura di gas all’Europa tramite l’Ucraina.
Pochi mesi dopo, il 7 gennaio 2009, la Russia decise di bloccare i rifornimenti, accusando Kiev di violare gli obblighi di transito trattenendo illegalmente le forniture di passaggio destinate ai clienti europei.
Dopo mesi di litigi e mediazioni, si arrivò a un accordo volto a salvaguardare l’energia europea.
Il rischio odierno
Oggi la questione è tornata alla ribalta dopo che Gazprom ha lanciato un out-out: se Naftogaz, società di transito ucraina non ripagherà i propri debiti entro 24 ore, le forniture verranno nuovamente bloccate.
La società di Kiev infatti non avrebbe onorato un debito pari a 1,89 miliardi di dollari e gli stessi contratti siglati dalle due parti non sarebbero stati rispettati.
La situazione coinvolge direttamente l’Europa, a causa della dipendenza energetica del vecchio continente nei confronti dei due Paesi. ¼ del Gas utilizzato nell’UE infatti, passa dai gasdotti ucraini e deriva dalla Russia.
La tensione tra le due Nazioni trova dunque l’ennesimo motivo di attrito dopo le frizioni causate dalla Crimea.