Ucraina accusa la Russia di invasione. Rublo crolla ai minimi di sempre

L’escalation di violenze e disordini in Ucraina continua a destare profonda preoccupazione tra la comunità internazionale, soprattutto dopo che l’esercito di Kiev è stato costretto a ritirarsi dall’aeroporto di Lugansk a seguito dei violenti attacchi condotti dai ribelli filo-russi. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha accusato Mosca di “aggressione diretta ed evidente”, tanto da alterare palesemente l’equilibrio delle forze militari in campo a favore dei miliziani filo-russi.

Kiev sta già studiando le contromosse, che dovrebbero riguardare il cambiamento dei vertici militari e un maggiore apporto di armi e uomini nell’Ucraina dell’Est. Da parte sua Mosca continua a ribadire che non ha alcuna intenzione di intervenire militarmente nell’ex repubblica sovietica. Inoltre il premier Vladimir Putin chiede a Ue e Stati Uniti di evitare l’inasprimento delle sanzioni per evitare l’aumento delle tensioni e le conseguenze negative a livello economico sia per la Russia che per l’Occidente.

La preoccupazione resta elevata anche tra i paesi dell’Europa centro-orientale, in particolare Lituania, Lettonia, Estonia e Polonia, che temono una vera e propria invasione militare da parte della Russia. Il premier polacco Donald Tusk ha messo in guardia l’Europa intera, affermando che la guerra potrebbe ben presto uscire dai confini ucraini.

Intanto sui mercati internazionali prosegue la fuga di capitali dalla Russia, come si evince dall’andamento del rublo russo nei confronti del dollaro americano. Negli ultimi giorni il tasso di cambio USD/RUB ha messo a segno un rally spettacolare, passando da 36 a 37,50 in appena quattro sedute. Oggi i prezzi hanno registrato un nuovo massimo storico a 37,507. Negli ultimi dodici mesi il valore del rublo è diminuito del 12% rispetto al biglietto verde. La sensazione è che a stretto giro di boa possa essere sfondata anche quota 38.