Home > Altro > Archivio > Trump modifica il Dodd Frank Act: cosa cambia ora?
Trump modifica il Dodd Frank Act: cosa cambia ora?
venerdì 25 maggio 2018, di
Con la firma alle modifiche del Dodd Frank Act di giovedì, il presidente Donald Trump ha convertito in legge la più grande revisione dei regolamenti bancari dalla crisi finanziaria mondiale.
La misura è nata per semplificare la vita a piccole e medie banche - tutte tranne le maggiori - e ha ricevuto l’approvazione di entrambe le Camere del Congresso, con un sostegno bipartisan. I sostenitori del presidente sono convinti che la legislazione rimuoverà gli oneri inutilmente imposti ai finanziatori di piccole e medie dimensioni dall’azione di riforma finanziaria Dodd-Frank Act, e favorirà la crescita economica.
Gli oppositori, tuttavia, hanno sostenuto che i cambiamenti potrebbero far sì che sulle spalle dei contribuenti gravino maggiori responsabilità qualora si verificasse un crollo del sistema finanziario, e che aumentino le possibilità di un trattamento discriminatorio nel credito ipotecario.
Prima di firmare il disegno di legge Trump - circondato dall’entusiasmo dei legislatori di entrambe le parti - ha ribadito che un passo del genere era necessario:
“Il Dodd-Frank Act sembrava qualcosa di intoccabile ma, onestamente, molti grandi Democratici sapevano che era una mossa necessaria e si sono uniti a noi nello sforzo. C’è qualcosa di così bello nel bipartisan, e dovremmo osare di più”.
Cosa comporta la modifica del Dodd-Frank Act
La misura alleggerisce le restrizioni a tutte le banche tranne le maggiori. Aumenta la soglia - da 50 a 250 miliardi di dollari - che definisce una banca cruciale per il sistema finanziario, rendendola quindi obbligata a sottoporsi a stress test o a presentare il cosiddetto “testamento biologico”, entrambe valvole di sicurezza per accertare eventuali violazioni e comportamenti spregiudicati delle banche, che potrebbero condurre al disastro finanziario.
La modifica riduce i requisiti di segnalazione dei dati sui mutui ipotecari per la stragrande maggioranza delle banche. In più, sembrerebbe aggiungere alcune tutele a chi riceve prestiti studenteschi e richiederebbe anche alle credit reporting agency di fornire servizi di controllo del credito gratuiti.
Il sostegno bipartisan alla manovra
Per i repubblicani, la modifica delle normative del Dodd Frank Act è stata una delle priorità massime da quando Trump è diventato presidente nel gennaio del 2017. Eppure i Democratici, che sostengono in larga parte le riforme del Dodd-Frank, hanno contribuito al disegno di legge sulle banche attraverso il Congresso. Diciassette senatori democratici hanno votato a favore del progetto di legge, mentre 33 democratici della Camera l’hanno sostenuto.
Per la senatrice democratica Heidi Heitkamp grazie a questa misura sarà possibile “riportare le banche del Paese nel settore dei prestiti ipotecari”. Ha dichiarato inoltre che i colleghi che si sono opposti non l’hanno fatto a causa delle politiche bancarie comunitarie, ma per via del fatto che le restrizioni portano vantaggi alle istituzioni di medie dimensioni e regionali.
Ma alcuni repubblicani, come il presidente della commissione dei servizi finanziari della Camera, Jeb Hensarling, sostengono che la legislazione avrebbe potuto modificare in maniera molto più massiccia la riforma, e diversi legislatori hanno spinto per l’abrogazione della gran parte o di tutto il Dodd-Frank Act.