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Tobin tax: via libera per Italia e altri 10 paesi. L’ok dell’Ecofin
martedì 22 gennaio 2013, di
Questa mattina è arrivata la notizia che i ministri delle Finanze dell’Unione Europea, durante il Consiglio Ecofin, hanno dato il via libera all’introduzione della Tobin Tax in Italia e in altri dieci paesi. Arriva pertanto la tanto discussa tassa sulle transazioni finanziarie: come detto nei giorni precedenti, l’Italia aveva previsto un’applicazione autonoma della tassa, divisa in tappe:
- dal primo Marzo 2013, toccherà al mercato cash azionario sui titoli al di sotto della capitalizzazione di 500 milioni;
- dagli inizi di Luglio, invece, sarà la volta dell’imposta fissa sui contratti a termine, i contratti derivati e le operazioni relative a valori mobiliari equivalenti a tali contratti.
Cos’è la Tobin Tax?
Ricordiamo in breve alcuni punti fondamentali legati alla "Tobin Tax":
- si tratta di una tassa mirata alle transazioni sui mercati valutari, ideata nel 1972 dall’economista James Tobin, premio Nobel e in passato anche professore del premier Mario Monti;
- l’economista Tobin aveva immaginato l’applicazione di un’aliquota compresa tra lo 0.1% e l’1% sulle transazioni finanziarie che avrebbe potuto: stabilizzare i mercati, frenare la speculazione e generare utili da destinare a vari obiettivi globali;
- nel caso specifico dell’Italia, la tassa andrebbe a creare entrate poi destinate al rilancio della crescita, alla questione degli esodati e a quella del cuneo fiscale;
- secondo l’impostazione originaria, applicando tale aliquota dello 0,1% a livello globale, si garantirebbero introiti medi annui di 166 miliardi di dollari;
- il rischio maggiore è che, se non applicata su larga scala, sarebbe di difficile applicazione; inoltre, se applicata da un singolo Paese o pochi Paesi con aliquote diverse, potrebbe addirittura alimentare la speculazione.
L’autorizzazione dell’Ecofin
Secondo quanto detto da un funzionario citato da Reuters, "La decisione su un’imposta sulle transazioni finanziarie è stata presa"; l’imposta sul trading, oltre all’Italia, colpirà anche altri 10 paesi, che, secondo la decisione votata oggi a maggioranza qualificata, sono Belgio, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Austria, Portogallo, Slovenia e Slovacchia, mentre si sono astenuti dal voto Repubblica Ceca, Regno Unito, Malta e Lussemburgo. Ora sarà il turno della Commissione Europea che dovrà presentare a breve una proposta dettagliata.