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Titoli di stato: il paradosso dei rendimenti negativi colpisce anche il Giappone
martedì 2 dicembre 2014, di
Nell’attuale contesto di financial repression - che vede i tassi di mercati prossimi allo zero e sui minimi di sempre per risollevare le economie alle prese con una crescita altalenante dopo tanti anni di crisi - non si placa il fenomeno dei rendimenti negativi sui titoli di stato dei paesi più sviluppati. La Germania aveva aperto le danze già un paio d’anni fa, nel bel mezzo della crisi dei debiti sovrani europei. Oggi i tassi del suo Bund decennale viaggiano intorno allo 0,7%, ma ciò che colpisce maggiormente è la caduta dei rendimenti sui bond pubblici sotto lo 0% fino alla scadenza triennale.
I tassi sui Bubill tedeschi a tre anni sono ormai in negativo da agosto scorso. Nonostante la domanda in asta non sia sempre sufficiente a coprire l’offerta, la Germania continua ad allocare bond a tassi negativi facendosi addirittura pagare per emettere bond governativi. E’ pur vero che i titoli di stato teutonici vengono considerati i più sicuri al mondo, ma quello dei rendimenti sotto lo zero è un fenomeno che ha del paradossale nell’era della finanza moderna. In Europa anche altri paesi stanno sperimentando questo scenario, decisamente favorevole per i governi che così riescono a finanziarsi senza spendere nemmeno un euro.
La Svizzera ha visto i tassi dei suoi bond a 5 anni scendere sotto lo zero, ma anche qui siamo alle prese con un paese storicamente considerato un porto sicuro per gli investimenti. La sensazione è che i tassi in Europa potranno scendere ulteriormente, soprattutto i vista del piano di quantitative easing della BCE che quasi certamente verrà lanciato tra gennaio e marzo del 2015. I tassi negativi hanno raggiunto da qualche tempo anche il Giappone (fresco di downgrade sul rating sovrano da parte di Moody’s), dove la politica monetaria è senza dubbio la più aggressiva e accomodante tra tutti i paesi economicamente maturi.
Tokyo teme che l’inflazione possa essere più bassa del previsto e si prepara a nuove misure straordinarie per centrare l’obiettivo del 2% entro i tempi prestabiliti. Se a questo aggiungiamo l’entrata in uno stato di recessione tecnica, ecco che le attese di nuovi stimoli monetari aumentano notevolmente. I tassi sui JGB (i bond pubblici nipponici) sono scesi sotto lo zero anche sulla scadenza biennale (-0,005%), per la prima volta nella storia. In precedenza era accaduto ai titoli di stato giapponesi a tre mesi e annuali. Non siamo ancora ai livelli dei titoli tedeschi o svizzeri, ma anche in Giappone il fenomeno dei rendimenti negativi potrebbe svilupparsi con maggiore costanza nei prossimi mesi.