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Tasi 2015: ecco l’elenco dei Comuni che hanno aumentato le aliquote

martedì 26 maggio 2015, di Vittoria Patanè

Si avvicina la scadenza del 16 giugno per il pagamento della Tasi 2015 e il caos aliquote diventa di giorno in giorno più grave.

I Comuni che non hanno deliberato entro il 23 maggio, utilizzeranno aliquote e detrazioni valide per il 2014, quelli che invece hanno preso la loro decisione entro la data prestabilita , pagheranno in base ai nuovi parametri che a ben vedere, causeranno un vero e proprio salasso per i cittadini.

Nei 28 comuni su 117 che hanno deliberato infatti, l’aliquota ha subito un aumento, mentre solo due Comuni hanno previsto una riduzione.

Ma cerchiamo di capire quali sono i Comuni che hanno deliberato le aliquote e a quanto ammontano per il versamento della prima rata del 16 giugno.

Tasi 2015:aliquote
In alcune città, come ad esempio Roma, le aliquote erano già state portate al limite massimo nel 2014, quindi i Comuni non hanno avuto la possibilità apportare alcun rincaro. Altri Comuni invece, primo tra tutti Bologna, l’anno scorso avevano mantenuto nelle percentuali "più ragionevoli", mentre per il 2015 l’aumento è assicurato. Nel capoluogo emiliano la nuova delibera stabilisce che l’aliquota Tasi salga al 3,3 per mille e al 10,6 per mille l’aliquota Imu, sia sugli immobili locati a prezzi di mercato, sia su quelli con contratti concordati che l’anno scorso erano al 7,6 per mille.

In base alle tabelle elaborate da Confedilizia infatti, la maggior parte dei Comuni che hanno pubblicato le delibere valide per il pagamento della Tasi hanno deciso di aumentare l’aliquota.

Nella stessa situazione dei bolognesi si troveranno i cittadini di Rimini (dal 7 all’8,9 per mille) e Pordenone (dal 7,76 all’8,85 per mille). Rincari anche a Modena, che ha aumentato l’aliquota Tasi prima casa portandola allo 0,33%; e Piacenza, dove l’aliquota è salita dallo 0,72% allo 0,96% per le abitazioni e relative pertinenze concesse in comodato gratuito a parenti entro il secondo grado che in tali immobili risiedono e dimorano. Aliquote Tasi ferme invece al 3,3 per mille sulle abitazioni principali.

Secondo l’indagine dell’associziane, nella top ten dei Comuni che hanno deciso di aumentare la pressione fiscale sugli immobili c’è anche Arezzo (3,3 per mille la Tasi; 10,6 l’Imu sugli immobili affittati che scende a 8,9 per mille su quelli a canone concordato). In linea generale dunque la tassazione salirà, nonostante qualche Comune abbia deciso di andare in controtendenza: Barletta, Varese e Cagliari ridurranno le aliquote IMU, mentre il comune di Cagliari ha abbassato di un punto, dal 7,6 al 6,6 la tassazione sui contratti concordati.

Ricordiamo che la legge che consente di rincarare le aliquote della Tasi 2015 sono state varate dai governi Monti e Letta. L’attuale Esecutivo, nonostante avesse promesso di mandare in pensione Tasi e Imu e di varare la Local Tax, non ha fatto nulla per modificare la situazione.

Tasi 2015: conguaglio a dicembre
I contribuenti dei Comuni che non hanno deliberato le aliquote Tasi 2015 entro oggi non possono considerarsi salvi. In base a quanto stabilito dalla Conferenza Stato - Regioni, ogni Comune avrà tempo fino al 30 luglio per presentare i bilanci preventivi e stabilire eventuali cambiamenti sulle aliquote relative alla tassa sui servizi indivisibili.

Dunque nel caso in cui da oggi alla fine di luglio i sindaci decidessero di applicare dei rincari alle aliquote, i contribuenti saranno costretti a pagare un conguaglio nella rata di dicembre per regolarizzare la propria posizione fiscale.

Nel frattempo, date le numerose promesse, i cittadini non avranno neanche l’opportunità di usufruire dei bollettini precompilati, annunciati più volte e mai arrivati. L’Anci-Ifel ha detto che i sindaci non sono tenuti. In tutto ciò, nonostante la scadenza del 16 giugno sia ormai alle porte, i modelli per la dichiarazione Tasi non sono ancora disponibili.

Anche per quest’anno dunque, la Tasi si conferma un’incubo per tutti gli Italiani.

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