Tares, Imu e aumento Iva: batoste ancora più pesanti nel 2013. Basta con le tasse ai cittadini?

Ci risiamo. Sale il peso delle tasse, e scende quello del deficit sul Pil; secondo le ultime rilevazioni Istat del conto economico trimestrale della pubblica amministrazione, le entrate totali sono cresciute più delle spese. Si forma così un altro record per quanto riguarda la pressione fiscale, che nel quarto trimestre del 2012 tocca il il 52% con un aumento dell’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Le stangate del 2013

Le cose peggioreranno ancora nel 2013, per un potenziale inasprimento dell’IMU e per la batosta che arriverà con la Tares, in vigore da maggio 2013, ma che per le prime due rate dell’anno verrà pagata come l’attuale Tarsu o Tia e poi a Dicembre ci regalerà la nuova "stangata" dell’anno, con il conguaglio che dovrebbe portare nelle casse dello Stato la maggiorazione di 30 centesimi al metro quadrato. Oltre a questo, c’è da aggiungere un probabile aumento dell’Iva dal 21 al 22%; proprio come se non bastasse.

Basta tasse

I suddetti dati non sono stati visti di buon occhio dai sindacati; infatti, a tal proposito ha parlato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che ha dichiarato;

Spero che a nessuno venga in mente di aumentare le tasse né al livello nazionale né localmente perché sui cittadini già ne gravano troppe. La priorità quindi è questa, perché aumentarle significa non far più riprendere l’economia. Io che sono un moderato farò le barricate su questo provvedimento.

Se non si provvede in tempo e se servono soldi si faranno tagli lineari è importante programmare il da farsi, non si può più giocare nel rispondere a un’esigenza importantissima, pagare le imprese. I debiti vanno certamente pagati.

Questa storia va avanti da troppo tempo. Possibile agire sempre in emergenza? Le forze politiche si sono divertite a raccontare chiacchiere. Perché dovremmo pagare sempre di più e non fare un discorso di chiarezza? Gli Enti locali chiedono sempre più soldi. Bisogna rivedere la struttura delle Regioni, abolire le Province e accorpare alcuni Comuni.