Svezia: banca centrale rafforza QE ed è pronta a svalutare la corona

La crisi economica della Svezia - alle prese con una crescita del pil modesta, un tasso di inflazione schiacciato intorno allo zero (ma più volte sceso anche su valori negativi) e un livello di indebitamento privato alle stelle – ha costretto la Riksbank ad aumentare il piano di quantitative easing a 200 miliardi di corone svedesi, ovvero 65 miliardi in più rispetto ai mesi precedenti.

Il programma di acquisto titoli andrà avanti fino alla metà del 2016 e servirà soprattutto a scongiurare il rischio di deflazione. Infatti la preoccupazione maggiore per la banca centrale di Stoccolma resta l’inflazione troppo bassa. Non a caso l’istituto monetario svedese ha abbassato le stime sull’indice dei prezzi al consumo per il prossimo anno all’1,4% dal precedente 1,6%.

Si tratta di previsioni abbastanza ottimistiche, che però potrebbero essere ulteriormente ritoccate verso il basso nei prossimi mesi. Tuttavia, se le prospettive sull’inflazione dovessero peggiorare, la Riksbank si è detta pronta a intervenire con nuove manovre monetarie ultra-espansive. In primis potrebbero essere acquistati altri titoli, considerando che lo spazio di manovra sul bilancio resta decisamente ampio.

Inoltre la Riksbank ha già fatto sapere di essere disposta a tagliare ulteriormente i tassi di interesse, dopo che a luglio era stati abbassati per la terza volta nel corso dell’anno a -0,35%, e di intervenire direttamente sul forex svalutando la corona. La valuta svedese è in calo da diversi giorni, soprattutto sul biglietto verde.

Il tasso di cambio USD/SEK si è avvicinato a quota 8,60, mostrando un guadagno del 5,5% solo a partire dalla metà del mese in corso. Il cambio dovrebbe continuare a muoversi con decisione verso l’alto ed entro fine anno raggiungere i top risalenti ad aprile scorso a 8,88. Bisogna ricordare che negli ultimi due anni la corona ha perso il 35% del proprio valore nei confronti del dollaro americano e il 7% contro l’euro.

La Riksbank è alle prese con un botta e risposta con la BCE: a ogni mossa espansiva di Mario Draghi, l’istituto svedese risponde con manovre altrettanto accomodanti provocando pesanti vendite sulla corona. La sensazione è che il deprezzamento della valuta scandinava possa essere ancor più consistente da qui a dodici mesi: si profila un clamoroso crollo, visto che la banca centrale svedese è pronta a far esplodere un vero e proprio bazooka monetario per svalutare la moneta locale e rilanciare l’inflazione.