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Stati Uniti: boom di occupati (+280mila) avvicina la stretta sui tassi. Dollaro risale
sabato 6 giugno 2015, di
Il dato sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, pubblicato ieri pomeriggio, ha evidenziato ancora una volta una notevole capacità della prima economia mondiale di creare occupazione. A maggio risultano 280mila nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo (non farm payrolls), più dei 225mila attesi dal consensus di mercato e dei 221mila di aprile (dato rivisto leggermente al ribasso dalla precedente rilevazione di 223mila unità). Oltre alle nuove assunzioni sono lievitati anche i salari, per un incremento del 2,3% su base tendenziale (dato migliore da agosto 2013).
Unica nota stonata è stato l’aumento del tasso di disoccupazione al 5,5% dal 5,4%, ma si resta pur sempre su livelli minimi. Tra i fattori di debolezza del mercato del lavoro a stelle e strisce va poi ricordato il tasso di partecipazione alla forza lavoro, che resta sui livelli più bassi dagli anni ’70 del secolo scorso. Ad ogni modo il buon dato dei non farm payrolls ha fatto dimenticare in fretta la recente contrazione del pil del primo trimestre (-0,7%). Inoltre si è tornato a parlare di una normalizzazione della politica monetaria della Federal Reserve in tempi stretti.
Nel prossimo vertice del Fomc in programma il 16 e 17 giugno non dovrebbero esserci novità sui tassi di interesse, che resteranno invariati ai minimi storici tra 0% e 0,25%. Tuttavia aumenta la probabilità di un rialzo del costo del denaro a settembre, ma ancora di più a dicembre: qui i future sui FED Funds scontano una possibilità di rialzo pari al 63%. E’ chiaro che i prossimi dati macroeconomici incideranno molto sulle scelte future della FED, ma forse l’invito del FMI all’istituto monetario di Washington di alzare i tassi solo nel 2016 potrebbe cadere nel vuoto.
Sul forex il dollaro americano è stato ben acquistato contro tutte le valute più importanti. Ancora una volta la volatilità ha svolto un ruolo predominante nell’andamento dei cambi, in particolare su euro/dollaro. Qui la quotazione è passata da area 1,1280 a 1,1050, ma il giorno prima era avvenuto un boom notevole fino a 1,1380. Insomma le escursioni del prezzo diventano sempre più marcate, riflettendo una grande incertezza degli operatori nel breve periodo. Il cambio dollaro/yen è salito sui top degli ultimi 13 anni a 125,85, mentre il cambio sterlina/dollaro è tornato sotto 1,52.