Home > Altro > Archivio > Sondaggi politici: Forexinfo intervista Antonello Caporale de "Il Fatto (…)

Sondaggi politici: Forexinfo intervista Antonello Caporale de "Il Fatto Quotidiano"

martedì 18 aprile 2017, di Claudia Cardone

Sondaggi elettorali: quali sono gli attuali scenari politici italiani? I sondaggi politici degli ultimi mesi hanno segnalato un trend che si è confermato costante durante il tempo. Ixé, Demopolis ed Euromedia research hanno infatti continuato a indicare una tendenza crescente nei consensi raccolti soprattutto da M5S ed dal nuovo partito scissionista Movimento Democratico e Progressista (MDP).

Viceversa in questo periodo il PD è andato incontro ad una crisi: in concomitanza della scissione, i consensi sono vertiginosamente precipitati per poi stabilizzarsi intorno a un 24-26%.

In questo panorama politico il Centrodestra ha avuto, e continua ad avere, un ruolo marginale con la Lega al 13%, affiancata da Forza Italia, che solo recentemente ha recuperato terreno stabilizzandosi anch’essa al 12-13% circa Fratelli D’Italia e Alternativa Popolare di Alfano invece hanno avuto una rappresentanza pressoché nulla con indici di consenso al 5% per FI e all’1,5% per Alternativa Popolare.

Appare chiaro che i veri protagonisti dello scenario politico attuale sono i due partiti in testa: Movimento Cinque Stelle e PD, nonostante il neonato MDP strappi qualche consenso.

Rilevante è da segnalare la percentuale di astensionismo pari al 32%, non di poco conto in un momento storico tanto delicato.

Per comprendere meglio il contesto politico attuale Forexinfo ha intervistato il giornalista Antonello Caporale de Il Fatto Quotidiano, che ringraziamo ancora per la gentile disponibilità.

1. Il Movimento Cinque Stelle continua a salire, il PD sembra arrancare. Trend di crescita differenti, ma difficoltà comuni. Entrambi i partiti infatti negli ultimi tempi hanno avuto problemi interni: il PD si è diviso, mentre il M5S ha dovuto fare i conti con diversi casi di corruzione. Perché secondo lei gli elettori grillini continuano a dare fiducia al Movimento 5 Stelle?

Perché il futuro è già passato. Il vocabolario di Renzi sembra già vecchio. Questa è una società che consuma troppo e troppo in fretta e la velocità con la quale consuma le personalità e le forze è pari al cannibalismo dell’età contemporanea. Renzi era il nuovo che cambiava l’Italia e poi è stato fragorosamente seppellito dalla sua stessa ambizione a fare tutto e subito senza competenza e senza coerenza. Mentre per seppellire Berlusconi abbiamo impiegato 20 anni, per seppellire Renzi, per seppellirlo nel ricordo, per non essere più vicini, per non sentirlo come nuovo, abbiamo impiegato tre anni. Abbiamo un bisogno di novità, un bisogno addirittura semantico, un bisogno istantaneo. Il nuovo per il nuovo. Che cosa ci resta? Seppellito Berlusconi, al quale noi avevamo proposto uno scambio, della serie, tu fai quello che vuoi ma fammi fare quello che voglio, ecco i tre anni con Renzi, che ci ha promesso di cambiare il mondo, di rottamare tutto. Che cosa è successo? Non c’è riuscito, già le sue parole ci sembrano vecchie. Perché i 5 stelle? Perché organizzano la domanda dello scontento. E’ per questo che si riempie ancora il fiume della loro consistenza.

2. Possiamo dire che l’aumento dei consensi nei sondaggi del Movimento Cinque Stelle sia da attribuire all’esodo del PD?

Il Movimento 5 Stelle ha una forza enorme che gli altri non hanno. Qual è? Il fatto che effettivamente sono diversi e la reputazione degli altri scende sempre di più. Tu puoi dire tutto dei 5 Stelle però è gente giovane, che non ha mai fatto nulla, vedi dall’altra parte questa incredibile ripetitività a fare male politica. La politica perde reputazione e sale chi della politica fa uno strumento di combattimento e soprattutto scredita questo ruolo. Rimane solo l’appello del disperato. Chi è il disperato, il ricco? No, il povero, perché è il povero che ha perso il lavoro, che è un isolato, è senza speranza e quando c’è crisi e non c’è lavoro c’è appunto la rabbia, vuoi vedere morti gli altri perché ti senti indifeso e hai paura e senti pure che il potere non è vicino a te. E’ proprio quello il momento in cui ti affidi a qualunque cosa possa sembrare contro quel potere. Non c’è una connessione con la scissione del PD. La scissione dei PD è nel normale sviluppo della trasformazione di questo partito da Centro Sinistra a Centro con lessici, modi di fare, presenze politiche molto diverse e che hanno cambiato anche l’antropologia sociale e politica del partito. Chi è abituato ad essere di sinistra, chi è di sinistra si sente ospite in questo partito, non lo sente suo.

3. Parlando del Movimento scissionista di Bersani e di D’Alema, oggi i consensi si attestano intono al 4,5% e continuano a crescere. Lei pensa che il nuovo Movimento sia una velleità antirenzista oppure un progetto con prospettive politiche solide destinato ad affermarsi e a coinvolgere tutti quegli elettori scontenti della sinistra di Renzi?

La sinistra è nota per avere questa capacità di scindersi, scindersi, scindersi e di essere fratricida. Qual è la difficoltà del Movimento scissionista? Quello di non apparire una novità. E riprendo la domanda precedente: il nuovo è sempre in qualche modo applaudito mentre Bersani e D’Alema raccontano tempi andati e forse non sono in grado di interpretare il presente. Hanno questo ancoraggio a sinistra ma vedremo se sapranno fare una forza unica e vedremo se avranno ancora e di nuovo una reputazione, un volto capace di trascinare gli elettori delusi e di toglierli all’astensione: perché un dato è certo, gli elettori di sinistra che non votano PD si astengono. Adesso hanno una chance in più con questo Movimento scissionista ma sarà in grado questo Movimento di raccogliere questo elettorato in uscita? Questo non lo so. La loro fortuna sarà direttamente proporzionale alla loro capacità di attrarre. I sondaggi secondo me non sono neanche in grado di percepire questo fenomeno.

4. Dagli ultimi sondaggi politici emerge uno scenario politico caratterizzato da tripolarismo: M5S in testa, seguito dai movimenti di sinistra e destra. Tuttavia nel caso di elezioni politiche e vittoria del M5S, potrebbe essere necessario stringere larghe intese per governare. Quale situazione potrebbe delinearsi?

L’ipotesi è che Grillo stia benissimo all’opposizione. E’ molto probabile che alla fine sarà una grande coalizione a governare composta da PD e un Forza Italia rinato, ovvero due minoranze che fanno una maggioranza. Accadrà allora che i grillini saranno sempre più forti, ma potrebbe accadere anche, e Berlusconi già ci sta lavorando, che zitto zitto il Centro Destra alla fine riprenda forza e diventi la prima forza. Io non credo proprio che i grillini governeranno, non governeranno perché non arriveranno al 40% e non governeranno perché il loro è un movimento tipicamente di opposizione.

5. In un eventuale Governo M5S, quali potrebbero essere secondo lei i rapporti con la Lega, vista la condivisione di un certo euroscetticismo? E’ fattibile un’intesa?

Questi accordi possono funzionare se il partito ha bisogno di una manciata di voti e l’altro glieli potrebbe dare, ma io non credo che il M5S arriverà a più del 30%, sono sicuro che non arriverà mai al 40%. Ci credo proprio poco. Credo che sia più plausibile un accordo post elettorale tra Partito Democratico e Forza Italia. Nell’ipotesi successiva, secondaria, credo in un Governo di Centro Destra. In ultimo, Grillo che chiede i voti anche perché, ripeto, il Movimento Cinque stelle è un movimento tipicamente dell’opposizione.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.