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Renzi si dimette da segretario? La mossa a sorpresa per vincere al Congresso

giovedì 9 febbraio 2017, di Alessandro Cipolla

Matteo Renzi si dimette da segretario del Partito Democratico? Questa è la voce che circola sempre con più insistenza negli ambienti parlamentari vicini all’ex Presidente del Consiglio.

Matteo Renzi starebbe seriamente pensando alla mossa a sorpresa di dimettersi da segretario del PD, una decisione che potrebbe spiazzare tutti i suoi maggiori avversari interni che lo insidiano per la guida del maggiore partito italiano.

Voci dicono che già lunedì Matteo Renzi possa dimettersi da segretario del Partito Democratico, con il risultato che il Congresso venga indetto subito, addirittura prima delle elezioni Amministrative in programma per questa primavera.

Visto che l’ipotesi del voto a giugno ormai pare essere definitivamente tramontata, Matteo Renzi allora vuole subito risolvere la questione interna al suo partito sulla leadership, per poi iniziare la lunga volata per le elezioni del 2018.

Renzi si dimette? Lunedì potrebbe essere il giorno

Matteo Renzi sarebbe pronto alla mossa delle dimissioni immediate da segretario del Partito Democratico. Decisione che potrebbe essere ufficializzata già lunedì prossimo, alla ripresa delle attività politiche romane.

I motivi che ci sarebbero dietro la scelta di Renzi di rassegnare le proprie dimissioni da segretario del PD sono diversi. In primis però c’è l’ormai appurata consapevolezza che sarà praticamente impossibile andare al voto il prossimo giugno.

Con le elezioni politiche che quindi si dovrebbero tenere come da calendario nel 2018 al termine dell’attuale legislatura, la strategia politica di Matteo Renzi per mantenere il controllo del Partito Democratico ecco che cambierebbe radicalmente.

Dimissioni da segretario del PD e Congresso del partito subito, prima delle elezioni Amministrative in programma per questa primavera. Sarebbe un autentico colpo di scena che andrebbe a cogliere di sorpresa i suoi principali avversari interni.

Finora erano stati Emiliano e D’Alema a chiedere a gran voce subito un Congresso del PD spaventati da un possibile voto a giugno. Adesso però la situazione si potrebbe clamorosamente ribaltare, con Renzi pronto alla battaglia congressuale.

Renzi si dimette? Congresso PD subito

Se Renzi dovesse veramente dimettersi da segretario, come arriverebbe il Partito Democratico a questo Congresso fulmineo e anticipato? Al momento la situazione all’interno del PD è alquanto caotica e intricata.

Fino ad un anno fa Matteo Renzi era il ras indiscusso del Partito Democratico. La mazzata delle elezioni Amministrative del 2016 perse un po’ ovunque e soprattutto poi la vittoria del No al Referendum del 4 dicembre, hanno invece messo in discussione la sua posizione.

La decisione di rassegnare le dimissioni da Presidente del Consiglio dopo la sconfitta referendaria, aveva riacceso gli animi dei suoi oppositori interni al partito. Il sentore era che l’effetto Renzi fosse svanito e che poteva essere il momento buono per sferrare l’attacco al re.

Ecco quindi prima le dichiarazioni di D’Alema, seguite poi da quelle di Emiliano e di Bersani, tutti concordi nel non escludere anche la clamorosa ipotesi di una scissione. Quando però si è capito che non si voterà presto, gli animi si sono molto calmati.

Emiliano era arrivato ad avviare una raccolta firme interna per chiedere un Congresso anticipato, previsto secondo calendario del partito a dicembre 2017. Renzi ora potrebbe accontentarlo e la cosa andrebbe a spiazzare non di poco la minoranza dem.

Renzi si dimette? La mossa per vincere al Congresso

Il Partito Democratico è attualmente lacerato da una miriade di correnti interne. Oltre a quella che fa capo a Matteo Renzi ci sono i seguaci di Bersani, quelli di D’Alema, quelli di Franceschini e per ultimi quelli del ministro Orlando.

Andando ad un Congresso immediato Matteo Renzi spiazzerebbe tutti. Chi potrebbe correre contro di lui al momento? Emiliano è l’uomo di D’Alema e Speranza quello di Bersani. Due candidature che però sembrano essere deboli e soprattutto appartenenti ad una stessa area interna del partito.

Ecco che quindi Renzi potrebbe sfruttare le divisioni interne per riaffermarsi nuovamente come segretario del PD. Del resto i patti sono chiari: se si va al Congresso chi perde rispetta il vincitore.

I tanti galli nel pollaio alla fine potrebbero scontrarsi tra di loro, spalancando così una nuova vittoria di Renzi nella corsa a ruolo di segretario del PD. L’ex premier così metterebbe a tacere le varie anime del partito.

Una volta ottenuta di nuovo la segreteria, Renzi ne uscirebbe più che legittimato. A quel punto blinderebbe il governo Gentiloni e inizierebbe a tirare la volata della lunga campagna elettorale delle elezioni nel 2018. Prima però ci sarà da fare la nuova legge elettorale ed anche qui l’ex premier potrebbe di nuovo tornare a dettare legge.

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