Home > Altro > Archivio > M5S, Roma: Di Battista ha coperto la Raggi, ecco come sono andati realmente (…)
M5S, Roma: Di Battista ha coperto la Raggi, ecco come sono andati realmente i fatti
mercoledì 1 febbraio 2017, di
Comune di Roma: nella giornata di domani Virginia Raggi dovrebbe essere ascoltata dai pm per l’inchiesta sulle nomine, ma intanto emergono dei dettagli molto interessanti sul legame tra la sindaca di Roma e Alessandro Di Battista.
Infatti, secondo quanto riportato da La Stampa, sembra che nei mesi precedenti alle elezioni di Roma Virginia Raggi sia stata difesa proprio da Di Battista. Ma per quale motivo? Come vedremo di seguito, l’allora candidato alle primarie del M5S per il Comune di Roma, Marcello De Vito, chiese agli esponenti del Movimento di escludere la candidatura della Raggi a causa del suo comportamento “scorretto”.
In quell’occasione non solo Di Battista ma anche quella che ad oggi è la nemica principale della sindaca, Roberta Lombardi, decisero di non appoggiare la richiesta di De Vito e di non rendere noto l’accaduto per il bene del Movimento 5 Stelle.
Quindi, se oggi Virginia Raggi è la nuova sindaca di Roma lo deve in parte a Di Battista e alla Lombardi. Senza la loro decisione, infatti, staremo parlando di un’altra storia.
Ma vediamo nel dettaglio come sono andati i fatti e per quale motivo la Raggi ha rischiato di non essere la candidata del Movimento 5 Stelle per il Comune di Roma.
Comune di Roma: De Vito chiese il ritiro della candidatura della Raggi
Per capire come sono andati i fatti dobbiamo tornare indietro fino al 19 marzo del 2015, quando De Vito era consigliere comunale. In quella giornata De Vito chiese un accesso agli atti alla Direzione Edilizia per avere delle informazioni su un seminterrato, intestato a F.B. e situato in via Cardinal Pacca, per cui secondo alcune segnalazioni la richiesta di condono e agibilità per sanatoria sarebbero state protocollate pagando una “mazzetta”.
Quella richiesta costò cara a De Vito. Infatti, il 28 dicembre i consiglieri del M5S Frongia, Stefàno e appunto la Raggi, accusarono De Vito di abuso d’ufficio. Della vicenda furono informati prontamente anche i vertici del M5S ed è per questo che alla riunione del 7 gennaio 2016 presero parte anche la Lombardi, Di Battista, Carla Ruocco e Paola Taverna.
Nel corso della riunione fu Stefàno a farsi portavoce delle accuse a De Vito, dicendo di aver sentito un avvocato e che questo ha svelato loro che per “De Vito si potrebbe profilare l’abuso d’ufficio”. Nonostante le insistenze di Di Battista, il nome della persona che fece la soffiata alla Raggi non venne mai svelato, ma è facile pensare ad uno tra Salvatore Romeo e Raffaele Marra, alla luce di quanto successo nei mesi successivi.
E ciò sarebbe la conferma del legame che già allora c’era tra l’attuale sindaca di Roma e Marra.
Comune di Roma, Virginia Raggi salvata da Di Battista e dalla Lombardi
Dopo la riunione De Vito passò al contrattacco, inviando una mail in cui dichiara che il tutto nasce da una richiesta dei consiglieri regionali, ed inoltrando il messaggio inviato all’avvocato del M5S per richiedere l’accesso agli atti. Ma non finì qui, perché De Vito chiese ai vertici del Movimento di prendere dei provvedimenti per l’atteggiamento scorretto dei suoi colleghi, come ad esempio “l’esclusione dalle candidature di Roma”.
Una richiesta che se fosse stata accettata avrebbe significato la “fine” della carriera politica di Virginia Raggi. E invece, Di Battista e la Lombardi (chissà se oggi non ci abbia ripensato) decisero di non prendere provvedimenti e di non svelare l’accaduto.
“Facciamolo per il bene del Movimento”, dissero, ma probabilmente non si resero conto che con questa mossa spianeranno la strada di Virginia Raggi verso la vittoria alle elezioni.
Senza la Raggi probabilmente sarebbe stato De Vito, attuale presidente dell’assemblea capitolina, ad essere eletto sindaco di Roma. E visto i trascorsi immaginiamo che Marra non sarebbe stato scelto come consigliere personale e di conseguenza il Movimento 5 Stelle si sarebbe risparmiato un notevole danno all’immagine.