Home > Altro > Archivio > Polonia: la vittima a sorpresa della Brexit

Polonia: la vittima a sorpresa della Brexit

lunedì 6 marzo 2017, di Daniele Morritti

Brexit: cosa cambia per la Polonia?
Con l’uscita della Gran Bretagna dall’UE, la Polonia - guidata dai nazionalisti di Diritto e Giustizia (PiS) - perderà un grande alleato, tanto sul piano politico europeo che su quello economico.

Come ha sostenuto Aleks Szczerbiak, professore di Studi Europei all’Università del Sussex, con la Brexitla Polonia perde nell’UE un alleato chiave”. Un’alleanza essenzialmente suggellata, oltre che per la mole immensa di cittadini polacchi che oggi abitano e lavorano in Gran Bretagna, sulla base di una “comune visione” dell’Integrazione europea.

Una visione che prevede la riduzione, non l’aumento, delle competenza esclusive dell’UE negli affari nazionali. Dopo che la guida del governo polacco è passata nelle mani dei nazionalisti di Diritto e Giustizia, la Polonia ha sfruttato la convergenza ideologica con la Gran Bretagna per controbilanciare lo strapotere dell’asse franco-tedesco (più incline a derubricare all’UE la gestione delle principali competenze nazionali) nelle dinamiche dell’Integrazione europea.

Perché la Polonia teme la Brexit

Il governo polacco teme la Brexit essenzialmente per tre ragioni:

  1. senza la Gran Bretagna, il Consiglio europeo (l’organo d’indirizzo politico dell’UE) rischia di essere monopolizzato dalle istanze franco-tedesche;
  2. la Polonia teme che con la Brexit diminuisca l’entità dei finanziamenti che l’UE le riconosce sotto forma di Fondi regionali;
  3. in Polonia si chiedono cosa cambierà per la “comunità polacca” che vive in Gran Bretagna dopo la Brexit.

Brexit: i rischi per la Polonia. Cosa cambia?

Le dinamiche dell’Integrazione europea sono costellate di alleanze implicite. Dietro la retorica ecumenica del “più Europa”, che sottende un’ampia comunità d’intenti tra i membri dell’UE, si cela invece un sottobosco di rapporti particolari, spesso di natura bilaterale e non propriamente in linea con l’essenza dei Trattati (il famoso acquis communautaire). Uno di questi è senz’altro quello che lega la Polonia guidata dai nazionalisti di Diritto e Giustizia, al governo dal settembre 2015, e la Gran Bretagna di Theresa May in procinto di lasciare l’UE.

L’essenza del rapporto che lega la Polonia e la Gran Bretagna è molto semplice. Storicamente la Gran Bretagna è vista dai Paesi periferici dell’UE - per capirsi, quelli che contano come il due di picche nel gioco europeo - come l’alleato perfetto sui cui fare affidamento per controbilanciare lo strapotere, e l’ingerenza, di Bruxelles e dell’asse franco-tedesco, ovvero lo “zoccolo duro” dell’Integrazione europea. Di recente, come ricorda Aleks Szczerbiak, la Gran Bretagna non ha fatto mancare il suo appoggio alla Polonia nella vicenda che ha visto la Commissione UE recriminare al governo nazionalista guidato da Beata Maria Szydło il mancato rispetto dei principi dello “Stato di diritto”. Recriminazioni, va da sé, rispedite al mittente.

Sebbene quello polacco guidato dai nazionalisti di Diritto e Giustizia sia immancabilmente un governo euroscettico, le posizioni di uscita dall’UE restano minoritarie in seno al partito e alla società polacca. Secondo Aleks Szczerbiak, infatti,

“ Nonostante l’anti-federalismo e la promessa di difendere la sovranità nazionale, l’obiettivo di Diritto e Giustizia è quello di riformare l’UE dal suo interno. [...] Diritto e Giustizia invoca una riforma dei Trattati che riporti l’UE al suo ruolo originario, ovvero un’alleanza economica tra Stati sovrani”.

Senza l’appoggio della Gran Bretagna, tuttavia, le velleità revisioniste del governo polacco sono granelli nell’arenile delle grandi questioni europee, oggigiorno monopolizzate dalle istanze franco-tedesche (Francia e Germania propendono essenzialmente per il mantenimento dello status quo). Con la Brexit, la Polonia perde quindi la cassa di risonanza con la quale far sentire la sua voce in tutti gli angoli dell’UE.

Da un punto di vista strettamente economico, ciò che al momento preoccupa molto la Polonia è che la Brexit potrebbe significare una riduzione dei “Fondi regionali” che l’UE destina ai Paesi membri. Aleks Szczerbiak è del parere che col venire a meno delle contribuzioni britanniche al budget UE, la riduzione dei Fondi regionali colpirebbe principalmente la Polonia, la cui “modernizzazione” fin dal suo ingresso nell’UE, avvenuto con l’allargamento a Est del 2004, è essenzialmente dipesa dai finanziamenti comunitari.

Un altro aspetto che desta preoccupazione è la questione della “comunità polacca” in Gran Bretagna. Con la Brexit, il governo britannico potrebbe ostacolare l’afflusso di forza lavoro proveniente dall’UE e, qualora decidesse di restringere le condizioni del lavoro extra-comunitario, spingere i cittadini UE che vivono e lavorano in Gran Bretagna al rimpatrio. Tuttavia, il governo May ha dichiarato che una simile prospettiva non è sul tavolo dei negoziati e che nessuna politica discriminatoria dopo la Brexit sarà praticata nei confronti dei cittadini UE, polacchi compresi.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.